Greenstyle Sostenibilità Energia Sydney 100% rinnovabile entro il 2030

Sydney 100% rinnovabile entro il 2030

Sydney punta all'autosufficienza energetica grazie alle rinnovabili entro il 2030.

Sydney 100% rinnovabile entro il 2030

Sydney è una delle città più importanti dell’Australia e negli ultimi anni anche del mondo. Con i suoi 4 milioni di abitanti sta diventando uno dei simboli dell’avanzamento tecnologico mondiale. Quando si parla di tecnologia, il pensiero va sempre più verso le energie rinnovabili. Allan Jones, responsabile dell’Ufficio Sviluppo Energia e Cambiamenti Climatici di Sydney, ha rilasciato un annuncio molto interessante e in parte anche inaspettato: vuole fare in modo che la città un giorno sia alimentata al 100% dalle fonti rinnovabili.

Questo giorno non sembra essere nemmeno così lontano: anno 2030. L’impresa è titanica visto che l’Australia è nota per essere una delle principali esportatrici di carbone e uranio e finora ha basato la sua sussistenza proprio sull’energia “sporca”. Il Paese è noto però anche per essere sempre all’avanguardia e così un obiettivo tanto ambizioso da raggiungere in meno di vent’anni non sembra poi così utopistico.

Jones non è nuovo a idee del genere. Prima di essere assunto all’Ufficio Sviluppo di Sydney era a capo del programma climatico del Regno Unito. Il suo piano prevede che la città sia alimentata completamente dalle rinnovabili non soltanto per quanto riguarda la produzione di energia elettrica, ma anche per quella termica e per il raffreddamento. Come raggiungere questo obiettivo è presto detto.

Secondo i piani di Jones, sole e vento potrebbero fornire il 30% dell’energia necessaria. Il restante 70% verrebbe garantito dagli impianti di trigenerazione, o generatori a biomassa. Si tratta di una tecnologia nuova, inventata quest’anno, ed è un’evoluzione degli impianti di cogenerazione. Mentre questi ultimi producono energia e calore, quelli di trigenerazione permettono la produzione anche dell’aria fredda.

Il progetto di Jones non è un capriccio ambientalista, ma sta diventando una necessità. Le centrali termiche tradizionali necessitano di spazio che la città non ha e le frequenti tempeste ne metterebbero a rischio la sicurezza.

Gli impianti rinnovabili invece sono meno esposti alle intemperie e sicuramente produrrebbero meno danni in caso di calamità naturale. Calamità a cui l’Australia va incontro regolarmente tutti gli anni. Inoltre in questo modo il territorio cittadino, all’interno dei confini odierni, sarebbe dedicato allo sviluppo abitativo e industriale, mentre la terra tutta intorno Sydney, per lo più desertica, verrebbe riconvertita alle rinnovabili.

Infine, per tutti coloro i quali sono convinti che un’operazione simile sia impossibile perché troppo costosa per le casse pubbliche, arriva l’obiezione di Allan Jones. Le casse comunali infatti sborseranno appena il 10% del costo dell’intero progetto, per costruire o migliorare gli impianti di distribuzione dell’energia. Per il resto il progetto sarà finanziato completamente da fondi privati.

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