Greenstyle Benessere Salute Sonno polifasico: cos’è, vantaggi e rischi

Sonno polifasico: cos’è, vantaggi e rischi

Con il termine sonno polifasico si intende la pratica di dormire più volte durante al giorno, non solo con un unico riposo notturno, come avviene nel sonno monofasico, o con il riposo notturno e un pisolino nel primo pomeriggio, come avviene nel sonno bifasico. Esistono diversi metodi che prevedono modalità di riposo leggermente differenti. I benefici sarebbero una miglior ricarica di mente e corpo, ma attenzione a chi dorme troppo poco con questi sistemi non salutari per l'organismo.

Sonno polifasico: cos’è, vantaggi e rischi

Con il termine sonno polifasico si indica l’abitudine di dormire più volte durante il giorno e non solo due volte al giorno, come avviene in caso di sonno bifasico (quando si dorme solo di notte e nel pisolino dopo pranzo) o nel sonno monofasico (quando si dorme una sola volta al giorno, solitamente di notte). Si tratta di una pratica che solitamente si nota nei neonati e nei bambini molto piccoli, ma che poi si perde crescendo. Scopriamo insieme non solo cos’è e come si pratica, ma anche eventuali rischi e benefici di tale pratica.

Cosa vuol dire sonno polifasico

Il primo a parlare di sonno polifasico è stato lo psicologo J.S. Szymanski nei primi anni del secolo scorso. Con questo termine si fa riferimento alla pratica di dormire più volte durante il giorno. Come accennato in precedenza, si differenzia da due altre modalità di approccio al riposo quotidiano:

  • il sonno bifasico, nel quale si dorme due volte al giorno (facendo riferimento all’abitudine di fare un riposino dopo pranzo o in altri momenti della giornata, oltre al lungo riposo notturno)
  • il sonno monofasico, nel quale si dorme una sola volta al giorno (solitamente si fa riferimento al riposo notturno o, in caso di turnisti, del riposo principale)

Nei neonati il sonno polifasico è la normalità: i bebè appena venuti al mondo sono soliti schiacciare diversi pisolini durante il giorno prima di dormire più a lungo (si spera) durante la notte. Crescendo i bambini perdono questa abitudine, che è più una necessità di crescere, adottando il sonno bifasico, che prevede un riposino al pomeriggio e poi il riposo notturno. Gli adulti, invece, basano tutto sul sonno monofasico circadiano, che si basa sul ciclo giorno-notte, fino a quando non diventano anziani. In età matura, infatti, si parla di sonno polifasico ultradiano, con frequenti sonnellini diurni.

Come si pratica il sonno polifasico

Il ritmo del sonno delle persone cambia più volte nel corso della vita, come abbiamo potuto notare in precedenza. Così come cambia il quantitativo di ore di sonno indispensabili per riposare in modo corretto e ricaricare le pile. Per quello che riguarda il sonno polifasico negli adulti (quindi non nei neonati, nei bambini, negli adolescenti e nemmeno negli anziani), ci sono diversi metodi che vengono adottati e che di solito si usano per arrivare prima alla fase REM, quella che permette una perfetta rigenerazione delle funzioni cerebrali. Secondo queste teorie, infatti, il sonno polifasico sarebbe l’ideale per ricaricare corpo e mente.

I tre metodi principali che conosciamo per indurre il sonno polifasico sono:

  1. Metodo Jederman. Si dorme di notte solo per quattro ore, mentre di giorno si fanno 3-4 riposini da 20 minuti ciascuno.
  2. Metodo Dymaxion o di massima tensione dinamica. Si fanno 4 riposi da 30 minuti ciascuno ogni 6 ore durante il giorno, per formire fino a 6 ore.
  3. Metodo Überman, molto simile al precedente, ma i sonnellini durano 20 minuti, mentre le ore di veglia sono divise in sei parti uguali.

sonno polifasico benefici

Benefici e rischi del sonno polifasico

Molti esperti consigliano di seguire il sonno monofasico, quello che prevede un massimo riposo notturno durante il giorno. Non sono consigliabili altri metodi, soprattutto quando prevedono poche ore di sonno, perché non fa bene alla salute di mente e corpo. Il ritmo circadiano deve essere rispettato a ogni età. I rischi sono quelli di essere nervosi, di non dormire bene, di non avere le energie necessarie.

Ognuno dovrebbe trovare la propria modalità di riposo, non c’è ancora una scienza esatta che possa indurci a prendere una scelta che sia univoca per tutti. Anche perché ogni persona può avere esigenze diverse.

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