
Rivoluzione nei rifiuti: se li getti così risparmi (greenstyle.it)
I rifiuti gettali così, risparmi un botto. Molte città italiane hanno intrapreso un percorso di innovazione nella gestione dei rifiuti.
La Tassa sui Rifiuti (TARI) sta progressivamente lasciando il posto alla Tariffa Puntuale sui Rifiuti (TARIP). Questa nuova modalità di tassazione non solo rappresenta un passo avanti nella gestione dei rifiuti, ma offre anche vantaggi economici e ambientali significativi. Scopriamo insieme come funziona la TARIP e quali sono i suoi benefici.
La TARIP si propone come un’evoluzione della TARI, introducendo un metodo di calcolo che premia comportamenti ecologicamente responsabili. Mentre la TARI si basa su una tassa fissa calcolata in base alla superficie dell’immobile e al numero di residenti, la TARIP adotta un approccio più equo e puntuale.
Ecco cosa cambia sui rifiuti
Chi produce meno rifiuti e si impegna nella raccolta differenziata vede ridotto il proprio carico fiscale. Questo modello si ispira alla filosofia “Pay As You Throw” (Paga per ciò che getti), incoraggiando i cittadini a diventare più consapevoli e responsabili nella gestione dei rifiuti che producono.
Attualmente, 1.117 comuni italiani hanno adottato la TARIP, servendo una popolazione di circa 8,1 milioni di abitanti. Questo rappresenta circa il 14% dei comuni e il 13,8% della popolazione italiana. La maggior parte di queste implementazioni si trova nel Nord Italia, dove il 94% delle esperienze di TARIP è concentrato, mentre nel Sud e nelle Isole l’adozione è ancora limitata.

Il calcolo della TARIP si articola in due componenti principali la quota fissa e la quota variabile. La quota fissa della tariffa è determinata in base alla superficie dell’immobile. Essa non varia in base ai rifiuti prodotti, ma rappresenta un costo di base per il servizio di raccolta. La quota variabile è la componente si basa sul numero effettivo di svuotamenti dei contenitori dei rifiuti. Ogni utente ha un numero minimo di svuotamenti annuali inclusi nel costo base; tuttavia, se questo numero viene superato, si applica un sovrapprezzo per ogni svuotamento aggiuntivo. Inoltre, il costo degli svuotamenti si basa sul peso dei rifiuti conferiti, monitorato tramite chip posizionati sui contenitori. Questo sistema di misurazione consente un calcolo preciso dell’importo da pagare.
Come ottimizzare la propria tariffa con la TARIP
Per poter beneficiare dei vantaggi economici offerti dalla TARIP, è fondamentale prestare attenzione alla raccolta differenziata. Ecco alcuni suggerimenti pratici. Assicurati di separare correttamente i materiali riciclabili da quelli non riciclabili. Solo gli oggetti che non possono essere differenziati dovrebbero finire nel secco. Limita l’esposizione del contenitore del secco non riciclabile a quando è realmente pieno. Questo semplice gesto può contribuire a ridurre il numero di svuotamenti e, di conseguenza, i costi associati.
Ogni comune può avere regole specifiche riguardo alla raccolta differenziata. Essere informati su quali materiali possono essere riciclati e sulle modalità di raccolta aiuta a ottimizzare il proprio apporto. Il passaggio dalla TARI alla TARIP ha anche implicazioni legali. Infatti, la competenza relativa alla gestione delle controversie legate alla tariffa non è più del giudice tributario, ma del giudice ordinario. Questa modifica potrebbe influenzare il modo in cui i cittadini contestano eventuali addebiti errati o iniqui.
In un contesto globale in cui la questione dei rifiuti diventa sempre più urgente, la TARIP offre un’opportunità per i cittadini di contribuire a un futuro più sostenibile, risparmiando nel contempo sui costi di gestione dei rifiuti. La sfida ora è garantire che questa innovazione si diffonda anche nelle aree dove la TARI è ancora predominante, affinché tutti possano beneficiare di un sistema che premia l’impegno individuale nella tutela dell’ambiente.