Pensione anticipata flessibile e novità normative- Greenstyle.it
Come cambiano le pensioni di invalidità, anzianità e di reversibilità con le nuove regole dell’UE accettate dall’Italia.
In un periodo di grave incertezza economica, come quello che stiamo vivendo in questi ultimi mesi, le pensioni sono diventate un vero e proprio sostegno per tante famiglie italiane. Non più, quindi, un assegno volto a sostenere le spese di coloro che hanno smesso di lavorare, bensì un aiuto concreto – e alcune volte unico – per tanti nuclei familiari.
Negli ultimi tempi si è parlato con insistenza di una riforma del sistema pensionistico che potrebbe permettere l’uscita dal lavoro, a determinate condizioni, già a 64 anni, con l’aiuto del TFR maturato negli anni. Al momento si tratta solo di ipotesi, ma ci sono importanti novità per le pensioni di invalidità e reversibilità (oltre che anzianità).
Pensioni di invalidità, anzianità e reversibilità: nuove regole
Negli ultimi anni l’Italia ha dovuto fare i conti con una aumento della denatalità, un inversione demografica che va avanti da tempo ma che nello scorso anno ha avuto il suo picco, con più morti che nascite nel nostro Paese. Questo non ha solo un risvolto demografico, chiaramente, ha impatta sulla situazione economica del Paese, in particolar modo su quella previdenziale. L’idea del Governo di utilizzare il TFR per un’uscita anticipata, o di premiare coloro che rimangono oltre il limite come ad esempio con Bonus Giorgetti, mira proprio a dare una risposta in tal senso.
L’Italia sta cercando dunque di trovare una soluzione, supportata dall’UE che guarda con preoccupazione l’uscita, nei prossimi anni, di milioni di italiani dal mondo del lavoro, in particolar modo dal settore pubblico. Come ben sappiamo l’INPS non si occupa soltanto di elargire le pensioni, ma paga anche tutti i sostegni e gli aiuti per chi si trova in difficoltà economica. Già dallo scorso anno, l’UE ha dato all’Italia una boccata d’ossigeno con l’approvazione di uno scostamento di bilancio per il nostro Paese, al fine di aumentare gli importi delle pensioni.

C’è però un nodo importante da sciogliere: l’abbassamento dell’età pensionabile non è visto di buon occhio dall’UE, mentre – chiaramente – un aumento dell’età potrebbe mettere in seri guai l’Esecutivo sul fronte dei consensi. Uno stallo non da poco, dal momento che l’Italia spende già l’15,2% del PIL soltanto per le pensioni, ovvero 317 miliardi. Ad ogni modo, si dovrà trovare una soluzione in tempi brevi, altrimenti i conti pubblici potrebbero davvero rischiare un collasso.
La riforma è attesa per la fine dell’anno e porterà tante novità per le pensioni di anzianità, reversibilità e invalidità. Quest’ultime sono state aumentate nei mesi scorsi: quelle di invalidità con una rivalutazione dello 0,8%, con una soglia di 739,83 euro. Mentre quelle di reversibilità fino a 806,40 euro.
