Orso M49, Sergio Costa: ha smesso di alimentarsi
L'orso M49 avrebbe smesso di alimentarsi e mostrerebbe segni di stress dalla detenzione in gabbia: lo comunica Sergio Costa sui social network.
Fonte immagine: Sergio Costa via Facebook
Le condizioni dell’orso M49 destano preoccupazione, dopo il suo ritorno in gabbia presso il centro trentino del Casteller. A comunicarlo è Sergio Costa, in un aggiornamento sulle piattaforme social: il plantigrado avrebbe smesso di alimentarsi e mostrerebbe problematiche connesse allo stress.
Il Ministro ha voluto condividere un breve estratto della relazione stilata dai Carabinieri del CITES e dai medici veterinari, in occasione di un controllo sulle condizioni di salute degli orsi catturati in Trentino. E ora Costa lancia un appello per la loro liberazione.
Orso M49, la terza cattura
La vicenda dell’orso M49 è ormai ben nota, poiché tiene banco sulla cronaca animale da più di un anno. Poiché considerato pericoloso dalle autorità locali, l’animale è stato più volte catturato, trovando però sempre una vita di fuga. La prima volta nel 2019, quando il plantigrado è riuscito a superare una recinzione elettrificata ad alto voltaggio. La seconda qualche mese fa, quando Papillon è riuscito a superare le barriere multiple del suo recinto. Nel corso dell’estate l’animale pare si sia addirittura liberato del suo radiocollare, facendo perdere momentaneamente le sue tracce.
Catturato per la terza volta, l’orso si trova ora in gabbia presso il centro del Casteller, vicino Trento. Le sue condizioni di salute sarebbero però preoccupanti, così come quelle di altri esemplari ospitati nella stessa struttura:
Dal rapporto emerge: “M49 ha smesso di alimentarsi e si scarica contro la saracinesca della sua tana; M57 ripete costantemente dei movimenti in maniera ritmata causandosi lesioni cutanee all’avambraccio sinistro e DJ3 si nasconde e non entra nella tana per alimentarsi”. “… Sia M49 che M57 saranno costretti per circa quattro mesi ad una detenzione in spazi per nulla ampi e privi di stimoli ambientali”. Questo c’è scritto nel rapporto su cui è in corso una delicata fase investigativa coperta dal riserbo previsto dal codice di procedura penale.
Il Ministro ha quindi deciso di lanciare un appello alla Provincia di Trento, affinché gli orsi vengano immediatamente liberati:
Io chiedo che il presidente della provincia di Trento, responsabile della scelta di catturare questi orsi, corra ai ripari. Devono essere portati in quota, liberati e monitorati con un radiocollare adeguato. Tra poco andranno in letargo, hanno il diritto a vivere in montagna, nel loro habitat, dove possono essere seguiti e geolocalizzati in ogni momento.
Fonte: Sergio Costa, Facebook