Greenstyle Benessere Salute Oli vegetali: elenco completo e usi

Oli vegetali: elenco completo e usi

Gli oli vegetali si ricavano tramite pressatura o estrazione con solventi da frutti e semi di varie piante e possono essere usati in molti modi diversi.

Oli vegetali: elenco completo e usi

Fonte immagine: Istock

Frutti o semi di piante: sono questi semplici ingredienti le anime degli oli vegetali. Tra gli loro ve ne sono però anche alcuni ricavati esclusivamente o principalmente dalla polpa dei frutti; è il caso dell’olio di palma e di quello di oliva. Si conservano al riparo da luce e fonti di calore. Ecco quelli più diffusi e conosciuti.

Oli vegetali: quali comprare e perché

A cosa servono gli oli vegetali?
Fonte: Istock
  • Olio di arachidi: non ha proteine, carboidrati, zuccheri e glutine. Per il gusto più delicato viene preferito all’olio di oliva nel preparare i dolci ed effettivamente è molto usato in cucina. Contiene vitamine E e K. Buon depuratore dell’intestino, agevola la regolarizzazione ormonale e, come base degli oli dei massaggi, aiuta a prevenire i reumatismi. Molto apprezzato anche in estetica.
  • Olio di mais: come l’olio di arachidi,  anch’esso pieno di vitamina E; le sue proprietà benefiche lo rendono un possibile alleato naturale nel contrastare le malattie neurologiche, circolatorie o vascolari e la sterilità.
  • Olio di cartamo: viene impiegato per contrastare i problemi di colesterolo, l’arteriosclerosi, l’artrite e le malattie cardiovascolari. Può essere inoltre utilizzato come olio di base nella preparazione di cosmetici naturali.
  • Olio di cocco: nonostante la sua elevata percentuale di grassi saturi (84%) non è pericoloso per la nostra salute e non influenza il livello di colesterolo cattivo nel sangue. Si tratta comunque di un olio vegetale di qualità inferiore rispetto al tradizionale olio di oliva e degli altri oli di semi di comune utilizzo (mais, girasole, germe di grano arachidi).
  • Olio di oliva: Ha proprietà lassative e protegge il fegato. È presente in pomate, unguenti e saponi. Un suo colore verde brillante non è necessariamente indice di qualità, va analizzato per averne la certezza.
  • Olio di semi di girasole: in cucina lo si usa a crudo per condire insalate e piatti di verdure e per preparare sughi e salse. In cosmesi è nei prodotti per ringiovanire la pelle (anche contro l’acne), rallentare l’invecchiamento, ridurre le rughe, ma anche in quelli contro i dolori muscolari e reumatici. Pieno di vitamina E.
  • Olio di soia: per via della sua ricchezza di omega 3 ed omega 6, è benefico per il sistema nervoso e per il cuore. Per poter trarre vantaggio dai suoi effetti benefici, l’olio di soia deve essere utilizzato a crudo in cucina.
  • Olio di semi di sesamo: può essere impiegato per il trattamento della pelle screpolata e per un massaggio generale sia del corpo che del cuoio capelluto, utile a riattivare la circolazione. Molto utilizzato anche in medicina ayurvedica.

Le informazioni riportate su GreenStyle sono di natura generale e non possono essere utilizzate per formulare indagini cliniche, non devono essere considerate come suggerimenti per la formulazione di una diagnosi, la determinazione di un trattamento, l’assunzione o la sospensione di un farmaco , non possono sostituire in alcun caso il consiglio di un medico generico, di uno specialista , di un dietologo o di un fisioterapista. L’utilizzo di tali informazioni e’ sotto la responsabilita’, il controllo e la discrezione unica dell’utente. Il sito non e’ in alcun caso responsabile del contenuto, delle informazioni, dei prodotti e dei servizi offerti dai siti ai quali greenstyle.it puo’ rimandare con link.

Seguici anche sui canali social

Ti potrebbe interessare

PFOA: cos’è, dove si trova e rischi per la salute
Salute

Il PFOA, o acido perfluoroottanoico, è un composto chimico utilizzato nella produzione di vari prodotti di consumo, in primis, i rivestimenti antiaderenti di pentole e padelle ed i tessuti impermeabili. Può contaminare l’acqua, il suolo e l’aria, e comportare rischi per la salute umana – grazie anche alla capacità che ha di permanere a lungo dopo il rilascio – dovuti alla correlazione esistente tra tale sostanza e il cancro nell’uomo.