Greenstyle Sostenibilità Consumi Nucleare: 22 reattori a rischio nel mondo. Problemi in Belgio

Nucleare: 22 reattori a rischio nel mondo. Problemi in Belgio

Un reattore nucleare in Belgio sembra danneggiato. L'Agenzia per la Sicurezza nucleare lo blocca. Nel mondo ce ne sono sono 22 a rischio.

Nucleare: 22 reattori a rischio nel mondo. Problemi in Belgio

Il Belgio, che produce il 53% dell’energia elettrica che consuma da fonte nucleare, potrebbe presto restare mezza al buio. L’Agenzia per la sicurezza nucleare belga (AFCN) ha infatti imposto a GDF-Suez di mantenere spenti due reattori nucleari che presentano rischi potenziali alla sicurezza. Si tratta del reattore 3 della centrale di Doel e del 2 di quella di Tihange, entrambi da 1.000 MW e classe 1982. A trent’anni suonati questi reattori sembrerebbero avere delle crepe nel serbatoio, o almeno così pare a seguito dell’ispezione programmata a Doel 3.

A differenza delle ispezioni condotte negli anni scorsi, infatti, questa volta è stata utilizzata una nuova tecnica a ultrasuoni che ha evidenziato possibili fessure pericolose nel serbatoio del reattore. Poiché il serbatoio del reattore Thiange 2 è dello stesso costruttore e ha la stessa identica età e storia, c’è il rischio che possa essere danneggiato anche quello e per tanto verrà esaminato tra pochi giorni. Ma non è tutto: in giro per il mondo di reattori in queste potenziali condizioni ce ne sono altri venti, per un totale di 22 inclusi quelli belgi. Infine, l’AFCN ha chiesto l’ispezione anche per i restanti reattori delle due centrali di Doel e Tihange.

Tirando le somme, grazie a una nuova tecnologia di ispezione, si è scoperto che in Belgio (cioè a circa 400 km in linea d’aria dal nord Italia) c’è una centrale nucleare che da trent’anni lavora in condizioni di sicurezza precarie. Un’altra (sempre alla stessa distanza) potrebbe essere altrettanto pericolosa e nel mondo altre due decine di impianti potrebbero avere i serbatoi crepati. Tanto che l’AFCN ha reso noto che consulterà le agenzie di sicurezza nucleare dei paesi dove sono stati installati i reattori incriminati per fornire loro (e per ricevere da loro) informazioni sullo stato di sicurezza dei serbatoi.

Sarebbe auspicabile, a questo punto, che gli stessi test fatti al reattore di Doel 3 siano effettuati anche sugli altri 21 reattori (11 dei quali sono sparsi per l’Europa), per garantire a tutti la massima sicurezza. Questo, però, potrebbe voler dire spegnere quei 22 reattori perché, a detta dell’AFCN, non si tratterebbe di un problema di vecchiaia o di usura del contenitore ma di un difetto di progettazione.

Fonti: AFCN, IAEA

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