L’incentivo da 480 euro è realtà. L’assegno è già in pagamento per chi fa rapidamente domanda

L'incentivo da 480 euro è realtà. L'assegno è già in pagamento per chi fa rapidamente domanda - greenstyle.it
Approvato un nuovo bonus da 480 euro per le mamme lavoratrici con figli a carico. Erogazione prevista a dicembre 2025, senza passare dal datore di lavoro.
Il decreto Economia 2025, approvato a fine giugno, ha introdotto una nuova misura di sostegno destinata a una fascia precisa di lavoratrici italiane. A partire da dicembre, le madri con almeno due figli a carico riceveranno un accredito una tantum da 480 euro, direttamente in busta paga o su conto corrente. Il provvedimento si rivolge soprattutto a chi ha contratti a tempo determinato o lavora in forma autonoma, escluse dalle precedenti agevolazioni contributive. Il bonus non è legato alla posizione previdenziale e non sarà tassato, rappresentando così un sostegno netto, immediato e diretto.
Chi ha diritto al bonus e come verrà erogato
Per poter ottenere il nuovo assegno da 480 euro, sarà necessario soddisfare alcune condizioni precise. Il requisito principale riguarda la presenza di almeno due figli a carico e un ISEE sotto i 40.000 euro. Il beneficio è riservato esclusivamente alle lavoratrici autonome o con contratti a tempo determinato, che non abbiano già usufruito di altre forme di sgravio contributivo nel corso dell’anno.
Il pagamento sarà gestito direttamente dall’INPS, senza alcun passaggio attraverso il datore di lavoro. Questo significa che la procedura risulterà più rapida e autonoma. La domanda andrà presentata online sul portale dell’Istituto nazionale di previdenza, accedendo con credenziali SPID, Carta d’Identità Elettronica o CNS. L’accredito avverrà in una sola soluzione nel mese di dicembre 2025, con l’obiettivo di offrire un sostegno concreto durante il periodo natalizio, che notoriamente pesa sulle economie familiari.

Si tratta di una misura una tantum, introdotta per compensare l’assenza di tutele stabili per una platea spesso dimenticata dalle politiche occupazionali: le donne con contratti brevi, instabili, o in partita IVA. Un intervento semplice, mirato, che non modifica i contributi pensionistici né richiede ulteriori dichiarazioni reddituali oltre l’ISEE già noto.
Differenze rispetto alla decontribuzione per contratti stabili
Il nuovo bonus mamme non sostituisce le agevolazioni già attive per chi possiede un contratto a tempo indeterminato. Resta confermata, infatti, la decontribuzione fino a 3.000 euro annui prevista per queste lavoratrici, introdotta nei precedenti pacchetti famiglia. Le due misure viaggiano su binari separati: una premia la stabilità lavorativa, l’altra cerca di riequilibrare le condizioni per chi è in situazioni più fragili.
Secondo il testo ufficiale del decreto, il bonus da 480 euro è stato pensato per chi non rientra nelle attuali forme di tutela strutturale, e mira a colmare un divario evidente che penalizzava chi lavora con contratti temporanei. Il legislatore ha voluto rendere evidente la differenza di trattamento tra chi può contare su continuità lavorativa e chi, invece, cambia frequentemente impiego o si muove nel mondo della micro-imprenditorialità.
Il pagamento diretto e il fatto che non sia prevista alcuna mediazione da parte dei datori di lavoro rende la misura più accessibile anche per quelle realtà dove il rapporto lavorativo è discontinuo. Un segnale, forse piccolo, ma concreto, verso una maggiore equità nei sostegni familiari e una rinnovata attenzione verso le madri lavoratrici che spesso restano invisibili nei grandi numeri delle statistiche occupazionali.