Aumento da 172 euro sullo stipendio di questi lavoratori - Greenstyle.it
Arriva la firma definitiva e l’annuncio per l’aumento degli stipendi, fino a 172 euro, per tutte queste categorie di lavoratori.
È stata ufficializzata la sottoscrizione definitiva del contratto collettivo nazionale del comparto Sanità 2022-2024, un accordo cruciale che interessa circa 581mila lavoratori tra infermieri, ostetriche, amministrativi e personale sanitario.
Dopo la pre-intesa di giugno scorso e il via libera della Corte dei Conti, la firma presso l’Agenzia per la rappresentanza negoziale delle pubbliche amministrazioni (Aran) segna un passo importante nel riconoscimento economico e professionale per il settore sanitario pubblico italiano.
Incrementi salariali e novità contrattuali per il comparto Sanità
Il contratto prevede aumenti mensili fino a 172 euro lordi, da corrispondere già a partire da novembre, comprensivi degli arretrati riferiti al biennio 2024-2025 (per 13 mensilità). Questi incrementi riguardano una vasta platea di professionisti, tra cui infermieri, ostetriche e amministrativi, offrendo un significativo miglioramento del potere d’acquisto in un contesto economico ancora segnato dall’inflazione. Tra le innovazioni più rilevanti figura l’ampliamento dei criteri di accesso all’area di elevata qualificazione: oltre alla classica laurea magistrale con almeno tre anni di incarico di funzione, ora si apre questa possibilità anche a chi possiede una laurea triennale abbinata a un’esperienza di almeno sette anni in incarichi specifici, o titoli equipollenti con pari esperienza.
Questa modifica punta a valorizzare maggiormente l’esperienza professionale accumulata nel tempo. Tra le nuove disposizioni contrattuali spiccano anche forme di flessibilità lavorativa: la possibilità sperimentale di adottare la settimana corta con 36 ore distribuite su quattro giorni, a condizione di adesione volontaria e mantenimento della qualità dei servizi, e il riconoscimento del buono pasto anche per il lavoro agile, con priorità per dipendenti con disabilità o impegnati nell’assistenza a familiari disabili. Il contratto introduce il nuovo profilo professionale di Assistente infermiere, con l’obiettivo di ampliare le figure di supporto e migliorare i servizi sanitari. Contestualmente, sono state estese alcune tutele riguardanti permessi, assenze, congedi e formazione continua del personale.
Un’attenzione particolare è stata dedicata alla questione dell’invecchiamento della forza lavoro sanitaria, con l’adozione di politiche di age management volte a migliorare le condizioni lavorative di un personale con un’età media elevata. Tra le misure di welfare interno si segnala la possibilità di fruire delle ferie anche a ore e la concessione di part-time temporanei in deroga alle graduatorie annuali, per venire incontro a esigenze personali e familiari. In risposta ai frequenti episodi di violenza nel settore, è stato previsto un sistema di tutele specifiche per il personale vittima di aggressioni. Le aziende sanitarie garantiranno patrocinio legale e, su richiesta, supporto psicologico ai dipendenti coinvolti. Sono inoltre state aggiornate le indennità di specificità infermieristica, con un aumento significativo in particolare per il personale di pronto soccorso, che potrà arrivare fino a 500 euro mensili.

Il contratto è stato firmato dai sindacati Nursind e Nursing up, che hanno accolto positivamente l’accordo come un “momento importante” e una base per il prossimo rinnovo contrattuale 2025-2027. Andrea Bottega, segretario nazionale di Nursind, ha evidenziato l’intenzione di concludere la negoziazione entro il 2026, sottolineando che l’accordo rappresenta solo un punto di partenza per migliorare stipendi e percorsi di carriera. Sul fronte opposto, i sindacati Cgil e Uil hanno respinto l’intesa, criticandola come un contratto al ribasso che “mortifica e impoverisce” i lavoratori del settore sanitario pubblico, con una perdita reale del potere d’acquisto stimata in 172 euro mensili.
Dal punto di vista istituzionale, il presidente Aran Antonio Naddeo ha definito la trattativa “difficile e complessa” ma con esito positivo, considerandola una solida base per il futuro rinnovo contrattuale 2025-2027. Anche il ministro per la Pubblica amministrazione, Paolo Zangrillo, ha espresso soddisfazione per l’accordo, rimarcando l’importanza di rendere immediatamente operativi gli stanziamenti per la prossima tornata contrattuale e sottolineando gli incrementi economici significativi, soprattutto per le indennità specifiche.
