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Intolleranza al pesce: sintomi

L'intolleranza al pesce si manifesta con sintomi digestivi e segni dermatologici: pesce azzurro, tonno e salmone sono infatti alimenti ricchi di istamina.

Intolleranza al pesce: sintomi

L’intolleranza al pesce, della quale si sente spesso parlare, è una forma di ipersensibilità alimentare che si può facilmente gestire con una adeguata consapevolezza nella dieta.

Ha un quadro di sintomi, legato alla quantità di pesce mangiato, sovrapponibile a quello di altri disturbi alimentari: fastidi digestivi, mal di pancia e generale fastidio addominale. In più, nel caso del pesce, sono molto comuni reazioni cutanee simili a quelle delle allergie alimentari o da contatto.

Diffusione

Salmone
Raw salmon with vegetables via Shutterstock

Il pesce è una delle cause più frequenti di intolleranza soprattutto dove questo alimento è molto utilizzato nella cucina tradizionale. In Italia sono le regioni “di mare” le più colpite, nel mondo invece il disturbo, ma anche la ben più grave allergia, è piuttosto comune in Spagna, nei Paesi Scandinavi e in Giappone. Nel complesso i dati indicano il pesce come il terzo alimento, dopo uova e latte, più coinvolto in allergie ed intolleranze.

Oltre ad essere un alimento da consumare in diverse ricette, il pesce ed i suoi derivati – soprattutto farine, oli e gelatine – sono diffusi come ingredienti o anche eccipienti di prodotti alimentari o per la preparazione di cibi, farmaci ed integratori. Il collagene, ad esempio, si usa per preparare proprio le gelatine, comuni sia nell’industria alimentare che farmaceutica.

I sintomi

Il paziente con intolleranza al pesce di solito manifesta classici sintomi dell’apparato digerente: mal di pancia e gonfiore addominale dopo i pasti e, più in generale, tutti i fastidi di una cattiva digestione. In alcuni casi è presente anche vomito e dissenteria.

Nel caso del pesce, però, la maggior parte dei pazienti riferisce anche segnali, soprattutto cutanei, molto simili a quelli dell’allergia. Questo perché è tra gli alimenti più ricchi di istamina o sostanze istamino liberatrici. Nel dettaglio:

  • pesce azzurro, come sardine, sgombri, acciughe, e tonno e salmone sono ricchi di istamina, o tiramina, soprattutto se pescati già da qualche giorno;
  • crostacei e frutti di mare, invece, contengono sostanze istamino liberatrici.

I disturbi che si verificano più di frequente sono proprio quelli che classicamente si manifestano con la liberazione di istamina, quindi:

  • orticaria, prurito generalizzato o anche eczema con evidente formazione di ponfi
  • gonfiore alla bocca, soprattutto delle labbra;
  • ipotensione, mal di testa e palpitazioni cardiache.

Come nel caso di tutte le intolleranze, i sintomi sono del tutto aspecifici e si possono anche manifestare diverse ore dopo dalla fine del pasto. Per questo motivo è bene rivolgersi al medico che arriverà alla giusta diagnosi escludendo malattie più gravi che si presentano con segni simili.

Sintomi: sono compresi i crostacei?

Crostacei
Grilled shrimps via Shutterstock

Di solito il paziente con diagnosticata intolleranza al pesce manifesta gli stessi sintomi, soprattutto cutanei, anche se mangia crostacei e molluschi marini. Le proteine delle diverse specie marine sono piuttosto diverse, eppure esiste una “reattività crociata” tra diverse specie di pesce, ma anche tra molluschi o crostacei: in pratica, l’intollerante cerca di evitare il consumo ittico in toto.

Trattandosi comunque di una scarsa sopportazione dell’alimento, è molto probabile che in un regime alimentare ben controllato il paziente continui a mangiare pesce, perché è la quantità a scatenare i sintomi. Nel caso di una allergia, invece, basta un minimo contatto a generare sintomi anche piuttosto gravi.

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