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Glifosato, la Toscana lo vieta dal 15 maggio

Glifosato vietato dal 15 maggio in Toscana: è questa la decisione presa dalla Regione, per ridurre l'uso del diserbante pericoloso.

Glifosato, la Toscana lo vieta dal 15 maggio

Fonte immagine: Pixabay

Anche la Toscana opta per il divieto all’utilizzo del glifosato, il pesticida a uso agricolo finito negli ultimi anni al centro di diverse polemiche. La Regione ne bandirà l’uso a partire dal prossimo 15 maggio, così come previsto dalle misure dei Piani di Sviluppo Regionali (PSR) finanziati dall’Unione Europea.

La Regione ha peraltro deciso di anticipare i tempi tecnici definiti a livello europeo, dove la scadenza della licenza per l’impiego del glifosato è fissata per il dicembre del 2022.

Glifosato, addio in Toscana

Il glifosato è un diffuso diserbante e pesticida impiegato in agricoltura, negli ultimi anni al centro di diverse polemiche sul suo utilizzo. Secondo diversi studi condotti negli ultimi anni, il composto chimico non solo avrebbe un potere contaminante delle aree verdi sottoposte al trattamento, ma potrebbe manifestare anche importanti conseguenze per la salute. Lo IARC – ovvero l’Agenzia Internazionale per la Ricerca sul Cancro – ha stabilito che il glifosato sia un elemento cancerogeno, anche se di livello intermedio.

La Regione Toscana ha deciso di bandirne l’uso, seguendo così la scelta analoga operata dalla Calabria. Il diserbante non potrà più essere usato per uso agricolo dal prossimo 15 maggio, una misura che ha colto il parere favorevole delle associazioni ambientaliste. Ad esempio WWF Italia che, tramite il responsabile agricoltura Franco Ferroni, così ha riferito dalle pagine de Il Salvagente:

Si tratta di un segnale importante che rende più sostenibile l’utilizzo dei fondi pubblici della Pac in queste Regioni che hanno deciso il divieto del glifosato nelle misure dei rispettivi Psr. È assurdo che si continui a premiare con fondi pubblici agricoltori che usano un pesticida ritenuto pericoloso per la salute umana, sicuramente dannoso per gli ecosistemi.

Ora il WWF spera che il Ministero dell’Agricoltura, guidato da Stefano Patuanelli nell’ultimo governo Draghi, adotti delle misure a livello nazionale per incentivare l’abbandono anticipato del glifosato. Ad esempio, il divieto di concedere sussidi pubblici per quelle aziende agricole che ne proseguono l’impiego.

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