Greenstyle Benessere Rimedi naturali Ernia iatale e tachicardia: sintomi e cura

Ernia iatale e tachicardia: sintomi e cura

In caso di ernia iatale che genera episodi di tachicardia è bene prestare attenzione ai sintomi e attenersi ad alcune semplici accortezze.

Ernia iatale e tachicardia: sintomi e cura

L’ernia iatale è un disturbo che coinvolge lo stomaco. Alcune condizioni particolari possono portare una porzione dell’organo stesso a spostarsi verso l’alto andando a confluire nella cassa toracica, causando sintomi tipici quali esofagitee reflusso grastroesofageo

Tre sono i tipi di ernia iatale riconosciuti: “da scivolamento”, relativamente innocua e che si materializza con un asintomatico “sali e scendi” della parte interessata; “fissa” o “paraesofagea”, con la porzione bloccata nell’area del torace e possibile causa di reflusso gastroesofageo e, nei casi più gravi, di interruzione del corretto afflusso di sangue allo stomaco; “mista”, che può manifestare tratti tipici di entrambe le forme precedenti e giudicata tuttavia rara.

Elettrocardiogramma
Fonte: Detail of a stethoscope on a electrocardiogram | Shutterstock

Ernia iatale: cause e sintomi della tachicardia

Nel caso l’ernia iatale interessi anche la sfera cardiaca, portando appunto episodi di tachicardia. Si verifica una compressione da parte dello stomaco sull’atrio destro, azione che avviene soprattutto dopo i pasti. Questa pressione esercitata su diaframma e cuore provoca extrasistoli, con il miocardio che perde la sua normalità nella contrazione.

Tale sintomatologia è un segnale che non deve essere sottovalutato, in quanto può nascondere non soltanto un’ernia iatale, ma anche un possibile problema cardiaco. Escludere questa eventualità è quindi di primaria importanza, per questo è meglio consultare il proprio medico curante e se necessario un specialista in cardiologia.

Donna con dolore al petto
Fonte: Young african american businesswoman having chest pain | Shutterstock

Terapia per l’ernia iatale: rimedi e alimentazione

Dal punto di vista dell’alimentazione è bene evitare di assumere cibi piccanti e spezie, fritti e soffritti o piatti a base di brodo di carne. No anche per succhi di frutta contenenti parti acide, di solito rappresentate da estratti di succo di limone (acido citrico), cioccolata e fumo.

Smettere di fumare o di bere alcolici sono senza dubbio passi importanti per risolvere il problema, così come indossare vestiti comodi che non premano sul torace o scendere di peso in caso sia troppo elevato. Come sempre da evitare anche il ricorso ai farmaci senza controllo medico.

Succhi di frutta puri di mirtillo e lampone possono favorire un miglioramento nel digestione, riducendo l’accumulo d’aria e il possibile reflusso gastroesofageo. Effetti benefici possono essere ottenuti anche dall’achillea e dallo Sweet Chestnut, soluzione appartenente ai Fiori di Bach.

Efficaci sono anche l’olio essenziale di menta piperita e il miele di lavanda, mentre per quanto riguarda l’omeopatia si segnalano il ricorso alternato a: Argentum nitricum con diluizione a 9 CH, Ipeca a 5 CH e Iris versicolor a 7 CH; Kali carbonicum a 5 CH; il Nux vomica a 5 CH.

Ricordiamo infine che trattandosi di patologia che può coinvolgere l’apparato cardiaco è opportuno innanzitutto un consulto con il proprio medico curante, che potrà fornire una prima valutazione dell’entità del problema e indirizzerà se necessario verso uno specialista.

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