È questo l'elettrodomestico che ti fa schizzare i costi in bolletta - greenstyle.it
Confronto tra i due elettrodomestici più usati in cucina: consumi reali, vantaggi e limiti per capire quale conviene accendere a seconda delle proprie abitudini.
Negli ultimi anni, complice il caro energia, molti consumatori hanno iniziato a chiedersi quanto pesino davvero gli elettrodomestici sulla bolletta. Tra i più discussi ci sono il forno elettrico e la friggitrice ad aria, due strumenti ormai comuni in milioni di cucine italiane. La domanda che si pongono in tanti è semplice: quale dei due consuma meno e conviene davvero usare per risparmiare? La risposta non è univoca, perché dipende da vari fattori: porzioni da cucinare, tempi di cottura, frequenza d’uso e persino dalle proprie abitudini alimentari. C’è chi prepara spesso grandi piatti familiari e chi invece opta per porzioni veloci, chi ama la cottura tradizionale e chi cerca una soluzione pratica con consumi ridotti. Per capire meglio occorre analizzare i dati e mettere a confronto le due tecnologie.
Quanto consuma davvero una friggitrice ad aria
La friggitrice ad aria è entrata nelle case come alternativa più leggera alla frittura tradizionale, ma anche come elettrodomestico considerato meno energivoro. In media, ha una potenza compresa tra 1000 e 1800 watt. Ciò significa che in un’ora di utilizzo continuativo può arrivare a consumare tra 1 e 1,8 kWh. La differenza rispetto al forno sta però nei tempi di cottura, molto più brevi. Molte preparazioni si concludono in 10-25 minuti, con un preriscaldamento quasi immediato. Per esempio, due porzioni di patatine surgelate pronte in circa 15 minuti consumano mediamente 0,3 kWh, pari a una spesa di circa 8 centesimi se il costo dell’energia è 0,25 €/kWh. Numeri che spiegano perché la friggitrice venga spesso considerata “risparmiosa”, soprattutto quando si tratta di cucinare piccole quantità di cibo.

L’efficienza diventa evidente nei pasti rapidi o nelle famiglie con poche persone. La friggitrice ad aria, infatti, riduce i consumi non solo per la potenza più bassa ma anche per la rapidità del ciclo di cottura. Va detto però che la capacità limitata ne riduce l’efficacia quando bisogna preparare porzioni abbondanti: cucinare più giri consecutivi può annullare il vantaggio rispetto al forno. In termini di impatto energetico, resta comunque un elettrodomestico vantaggioso per chi cucina spesso snack, contorni o piatti veloci. Non a caso, diverse famiglie hanno dichiarato di aver ridotto i consumi fino al 40% sostituendo l’uso quotidiano del forno con quello della friggitrice.
I consumi del forno elettrico e il confronto diretto
Il forno elettrico, presente in quasi tutte le cucine, è uno degli elettrodomestici più energivori. La sua potenza varia in media tra 2000 e 5000 watt, con consumi di 2-5 kWh per ora di utilizzo. A questi si sommano i tempi di preriscaldamento, che possono durare anche 15 minuti e incidere non poco sulla spesa finale. Se prendiamo lo stesso esempio delle patatine surgelate, cucinate in forno a 200 °C, servono circa 25-30 minuti. Il consumo arriva a 1,2 kWh, con un costo medio di 30 centesimi: circa quattro volte superiore rispetto alla friggitrice ad aria.
Detto questo, il forno resta imbattibile quando si tratta di cucinare grandi quantità o più piatti contemporaneamente. Per una famiglia numerosa, infatti, accendere una friggitrice più volte rischia di annullare i benefici. Il forno, pur consumando di più, permette cotture uniformi, lente e versatili, indispensabili per pane, dolci o arrosti. Il confronto diretto mostra dunque due scenari: la friggitrice ad aria è conveniente per piccoli pasti e uso frequente, il forno elettrico lo è per grandi cotture o quando serve cucinare in contemporanea più pietanze. La scelta non è assoluta, ma dipende dalle esigenze quotidiane e dal numero di persone a tavola.
