
Venezia
Il Coronavirus imporrà al turismo italiano una sorta di ritorno ai tempi del secondo Dopoguerra. Secondo le previsioni del Touring Club Italiano l’estate porterà all’Italia un vero e proprio crollo di visitatori stranieri, affidando unicamente all’iniziativa dei turisti italici la spinta a supporto del settore turistico nazionale.
Analizzando quelli che sono i dati Istat tra il 1958, anno della prima rilevazione sistematica del settore turistico, e l’inizio degli anni ’80, gli esperti del TCI hanno concluso che soltanto negli ultimi 35 anni i turisti stranieri hanno incrementato in maniera evidente le loro presenze. Fino al 1980 circa il 70% del turismo in Italia era affidato agli stessi italiani.
A pagare un prezzo salato sarebbero, qualora gli effetti del Coronavirus portassero a replicare tale fenomeno, soprattutto Regioni come il Veneto e il Friuli Venezia Giulia, insieme alla Provincia Autonoma di Bolzano. A pesare la particolare posizione geografica, come ad esempio il turismo di lingua tedesca in Alto Adige, oltre alla presenza di città d’arte molto amate all’estero come Venezia.
A rischio anche la Toscana, seppure in misura minore, apprezzata all’estero per le sue campagne e per città d’arte come Firenze, Siena e Pisa. Potrebbero risentire di un calo delle presenze straniere (solitamente intorno al 51-52%) anche Sardegna e Sicilia. Secondo quanto ha concluso Franco Iseppi, presidente del Touring Club Italiano:
Nonostante le incertezze sui tempi e sulle modalità della ripartenza, il quadro delle aree geografiche e delle tipologie di località che potrebbero entrare più in sofferenza appare già oggi abbastanza chiaro.
Avere queste informazioni può sicuramente aiutare la politica regionale e locale ad affrontare il futuro in modo più consapevole, provando a mettere in atto alcune contromisure che possano rendere attrattive, o quantomeno più visibili in termini di comunicazione, queste località già note al pubblico internazionale anche a quello italiano.