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Cambiamenti climatici, ONU: rischio gravi danni economici

Cambiamenti climatici, i governi mondiali dovranno adottare misure di adattamento per evitare grandi danni economici: lo sostiene l'ONU.

Cambiamenti climatici, ONU: rischio gravi danni economici

Fonte immagine: Pexels

I governi mondiali dovranno adottare il prima possibile delle misure di adattamento ai cambiamenti climatici, per scongiurare il rischio di gravi danni economici. È questo il monito che arriva dall’ONU, con la presentazione della quinta edizione del report Environment Programme Adaptation Gap. I vari Paesi mondiali dovranno investire ingenti risorse per calmierare gli effetti del cambiamento del clima, un fenomeno che potrebbe avere gravi conseguenze sulla sussistenza delle economie locali.

L’allarme arriva a pochi giorni da evidenze preoccupanti sul clima: il 2020 non è infatti stato solo l’anno più caldo di sempre, insieme al 2016, ma anche quello maggiormente flagellato da incendi, alluvioni, uragani e altri disastri ambientali.

Cambiamenti climatici, bisogna agire subito

L’ONU non ha dubbi: per cercare di combattere il cambiamento climatico, è necessario agire sin da subito, poiché il tempo a disposizione dell’uomo per poter frenare questo processo è assai ridotto. Le varie nazioni mondiali dovrebbero investire almeno la metà delle risorse economiche dedicate all’ambiente in azioni di contrasto alla modifica del clima, in particolare per evitare un ulteriore aumento delle temperature.

Secondo le Nazioni Unite, tali investimenti dovrebbero indirizzarsi verso la riforestazione di aree disboscate, le sostituzione degli arbusti in aree degradate, migliorare le pratiche agricole e d’allevamento per mitigare la produzione di anidride carbonica e imporre specifiche limitazioni alla distruzione dei boschi per la produzione di legname.

Sebbene il 75% dei Paesi aderenti all’ONU abbia adottato varie forme di investimento per la tutela del clima, lo sforzo non appare ancora sufficiente. Senza un impegno più intenso, si rischia di perdere tra i 140 e i 300 miliardi di dollari entro la fine del decennio, cifra che potrebbe superare i 500 miliardi entro il 2050.

Diventa quindi indispensabile per tutti i Paesi adottare le misure già sottoscritte con gli Accordi di Parigi, per mantenere l’aumento delle temperature sotto i 2 gradi entro la fine del secolo, 1.5 entro il 2050. Al momento, le attuali condizioni prospettano un aumento di 3 gradi al 2100, un fatto che potrebbe causare un innalzamento importante dei livelli dei mari, intensificare la desertificazione di numerosi luoghi della Terra e rendere più evidente il problema della migrazione climatica.

Inger Andersen, direttore esecutivo di UNEP, ha così commentato:

La verità è che il cambiamento climatico è già fra noi. Il suo impatto si intensificherà e colpirà maggiormente le nazioni e le comunità più vulnerabili, anche se dovessimo rispettare gli obiettivi di Parigi.

Fonte: CNBC

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