Il bonus Iscro 2025 sostiene le partite Iva con redditi ridotti, ma i termini per presentare la domanda stanno per scadere - greenstyle
Un sostegno economico per alcuni lavoratori, ma i termini per la domanda stanno per scadere: cosa c’è da sapere
In un periodo tanto incerto quanto difficile per i cittadini a livello finanziario, i bonus risultano un piccolo aiuto che danno una boccata d’ossigeno. Il governo ha previsto un aiuto economico straordinario per alcune categorie di lavoratori autonomi in difficoltà: si tratta del bonus Iscro 2025, un sostegno che può arrivare fino a 800 euro al mese per sei mesi. L’iniziativa è pensata per chi nel 2024 ha registrato un calo dei guadagni rispetto agli anni precedenti e rientra in precise soglie di reddito. Tuttavia, il tempo per fare domanda sta per scadere: la finestra utile chiude il 31 ottobre 2025.
Questo bonus, ufficialmente chiamato Indennità Straordinaria di Continuità Reddituale e Operativa, si rivolge alle partite Iva iscritte alla Gestione separata Inps che non percepiscono altre entrate, come pensioni o l’Assegno di inclusione. Non si tratta quindi di un contributo universale: solo chi rispetta i requisiti economici e contributivi può accedere al beneficio.
Molti autonomi si trovano a chiedersi quanto effettivamente potranno ricevere e se la procedura sia complicata. In realtà, la domanda è stata semplificata: basta un’autocertificazione sul reddito e, se i dati fiscali sono già presenti nell’archivio dell’Inps, il sistema li utilizzerà direttamente, senza dover fornire ulteriori documenti.
Chi può ottenere il bonus Iscro 2025
Il requisito fondamentale per ricevere il bonus è legato al reddito del 2024. Non bisogna aver superato i 12mila euro annui e, allo stesso tempo, il guadagno deve essere inferiore al 70% della media dei redditi dichiarati nel biennio precedente, 2022-2023.

Per esempio, se una partita Iva ha dichiarato 9mila euro nel 2024 e la media dei due anni precedenti era di 11mila euro, il 70% della media è pari a 7.700 euro. Solo chi si colloca sotto questa soglia e rientra nel limite dei 12mila euro può fare domanda. Se il reddito del 2024 è inferiore a 12mila euro ma superiore al 70% della media precedente, il bonus non sarà riconosciuto.
Altri requisiti sono legati alla situazione contributiva e previdenziale: non bisogna percepire pensioni o altre forme di reddito obbligatorio, avere la partita Iva attiva da almeno tre anni ed essere in regola con i contributi. Chi ha già ottenuto l’indennità nel 2024 non può richiederla nuovamente, mentre chi aveva visto respinta la domanda può ripresentarla.
La procedura è digitale e può essere completata direttamente sul sito dell’Inps, utilizzando Spid o Carta d’identità elettronica. In alternativa, è possibile rivolgersi a un patronato, a una sede territoriale Inps o al Contact center multimediale. L’autocertificazione sul reddito sostituisce la documentazione cartacea, rendendo la domanda più rapida e accessibile.
L’importo del bonus varia da un minimo di 250 euro fino a un massimo di 800 euro al mese per sei mesi. La cifra viene calcolata in base ai redditi medi dichiarati nei due anni precedenti: ad esempio, se la media è superiore all’importo massimo, si applica comunque il tetto di 800 euro. Per redditi più bassi, la cifra sarà proporzionata, sempre senza scendere sotto i 250 euro mensili.
