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Artrite reumatoide: cos’è

L'artrite reumatoide è una malattia infiammatoria degenerativa che colpisce le articolazioni: cos'è, i sintomi, la diagnosi e la classificazione.

Artrite reumatoide: cos’è

Fonte immagine: Mani via pixabay

L’artrite reumatoide è una infiammazione cronica delle articolazioni. Si tratta di una patologia anchilosante, ossia in grado di provocare progressiva immobilizzazione e un sempre più grave stato di invalidità.

La ricerca scientifica è stata in grado di stabilire che, almeno nelle popolazioni con la carnagione bianca, esiste una definibile predisposizione genetica, tuttavia ancora non è nota la causa che scatena lo stato infiammatorio e l’inizio della progressiva distruzione del tessuto articolare.

L’artrite reumatoide colpisce circa l’1% della popolazione adulta, ed è una malattia molto più diffusa nelle donne, rispetto agli uomini: nella popolazione femminile i casi sono 2 -3 volte più numerosi rispetto a quelli degli individui di sesso maschile. L’età in cui si manifestano la maggior parte dei casi è compresa tra il 25 ed i 50 anni.

Le articolazioni più colpite da questa malattia degenerativa sono quelle sinoviali, ossia le diartrosi, caratterizzate da superfici ossee che scivolano l’una contro l’altra grazie alla presenza di un disco di tessuto articolare di cartilagine. La membrana sinoviale, ossia lo strato di tessuto connettivo che riveste la capsula articolare e la parte dell’osso a essa rivolta, si infiamma a causa dell’azione delle cellule del sistema immunitario. Sono articolazioni sinoviali quelle del ginocchio, della spalla, delle dita delle mani e dei piedi e delle caviglie.

Vediamo quali sono i sintomi tipici di questa malattia e come viene effettuata la diagnosi da parte del medico.

I sintomi

Farmaci
Fonte: Farmaci via pixabayFarmaci via Pixabay

L’artrite reumatoide si manifesta in genere a carico di più articolazioni. Il paziente avverte dolore, tumefazione senza arrossamento a carico delle articolazioni coinvolte e difficoltà nel movimento. Quest’ultima si manifesta soprattutto al mattino con una rigidità articolare che dura anche più di 30 minuti dal momento del risveglio. I pazienti lamentano anche stanchezza e debolezza che incidono negativamente sulla qualità della vita. In alcuni soggetti la malattia, anche nello stadio iniziale, causa perdita di peso e febbre.

Solo nei casi più severi anche all’esordio dei primi segnali di malattia l’artrite si manifesta con una rigidità che dura anche tutta la giornata.

I primi segnali di infiammazione si manifestano di solito a livello delle dita della mani e dei piedi, dei polsi, delle ginocchia e delle caviglie. In tutti i casi si tratta di manifestazioni bilaterali, ossia che includono sia il lato destro che sinistro del corpo.

Diagnosi

Medici
Fonte: Medico via pixabayMedico via Pixabay

L’artrite reumatodie viene diagnosticata da un medico reumatologo che, oltre alla valutazione oggettiva dei sintomi riferiti dal paziente e dai segni verificabili in corso di visita medica, prescrive alcuni specifici esami di laboratorio. Nei pazienti affetti da questa malattia gli esami rilevano anemia, positività al fattore reumatoide, e alla presenza degli anticorpi antri citrullina e anti CCP e, infine, aumento della VES, la velocità di sedimentazione degli eritrociti che indica la presenza di uno stato di infiammazione.

Il fattore reumatoide è un auto-anticorpo, ossia un anticorpo la cui azione è diretta contro i tessuti propri del nostro stesso organismo. La ricerca di una certa quantità di questa molecola nel sangue è necessaria in tutti i pazienti affetti dai segnali clinici dell’artrite. Tuttavia la sua presenza non è necessariamente legata alla diagnosi esclusiva di artrite reumatoide, devono essere rilevati dal reumatologo anche tutti i segni obiettivi di malattia.

A seconda del grado di coinvolgimento delle articolazioni e del grado di invalidità indotti, il medico che procede alla diagnosi definirà anche la classe di gravità della malattia secondo la “Classificazione Funzionale di Steinbrocker”:

  • classe 1, la malattia non provoca nessuna limitazione;
  • classe 2, le funzioni articolari sono ancora adeguate allo svolgimento delle quotidiane attività lavorative e di cura personale, nonostante il dolore;
  • classe 3, la funzione articolare limita in modo significativo le normali attività quotidiane;
  • classe 4, il paziente è impossibilitato a svolgere le comuni attività di cura personale e anche domestiche, oltre che quelle lavorative.

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