Aloe vera: come coltivarla

Consigli pratici e indicazioni utili per la coltivazione dell'aloe vera, sia in vaso che in giardino: una pianta amante del caldo dalle mille proprietà.

Aloe vera: come coltivarla

L’aloe vera è una pianta che, soprattutto negli ultimi anni, sta riscuotendo un grande successo. Non solo per il suo aspetto gradevole e il verde intenso, ma anche perché rimedio naturale per una lunga serie di disturbi, dalla cura delle irritazioni alla freschezza della pelle. Ma come coltivarla in casa, in giardino oppure in vaso?

Dell’aloe, come ben noto, esistono diverse varietà. La scelta sull’aloe vera ricade per la fama raggiunta in questi anni, ma questo non vieta di coltivarne altre tipologie, come l’arborescens. Per orientarsi su quale varietà meglio si addica alla propria zona di residenza, sarà utile chiedere consiglio al proprio negozio di botanica di fiducia.

Cosa sapere prima di coltivare l’aloe vera

Aloe, foglia
Fonte: Aloe via Shutterstock

L’Aloe barbadensis è una pianta succulenta appartenente alla famiglia delle Aloeaceae o, nella classificazione APG, in quella delle Xanthorrhoeaceae. Originaria dei climi molto caldi del bacino del Mediterraneo, dell’Africa e dell’Asia, la pianta si caratterizza per delle foglie lanceolate di 40-60 centimetri, disposte a ciuffo, dall’aspetto particolarmente carnoso. All’interno, tali foglie sono ricolme di una sostanza acquosa, una sorta di gel da tempo immemore utilizzato dall’uomo per i più svariati scopi. Le foglie, inoltre, presentano delle piccole spine sui lati. La pianta può produrre un’infiorescenza a racemo, di solito di sfumature comprese dal giallo al rosso.

Il clima ideale è quello mediterraneo, caldo, tipico dell’estate. L’aloe ama infatti temperature anche afose, nonché un ambiente preferibilmente secco. Per questo motivo, l’esposizione diretta al sole è molto importante per la crescita della pianta. Pur necessitando di una simile configurazione atmosferica, l’aloe può crescere facilmente tutto l’anno: in estate all’aperto e in inverno anche in casa, purché in prossimità di finestre così che possa massimizzare la luce del sole.

Il terreno ideale è quello ben drenato, mediamente morbido, meglio se mescolato con sabbia così da aumentarne il deflusso dell’acqua. La pianta, infatti, non tollera i ristagni. L’aloe ha comunque bisogno di una sufficiente distribuzione di sostanze nutritive nel terreno, quindi può essere consigliata una concimazione ciclica, anche da effettuarsi con sostanze organiche quali il compost.

Le esigenze di annaffiatura, nonostante l’interno acquoso della pianta, sono molto ridotte. L’aloe è infatti abituata a climi caldi e aridi, dove le piogge sono normalmente rare. Anche durante la torrida estate, perciò, può essere sufficiente un intervento solo alla settimana. È consigliato bagnare l’esemplare direttamente sul terreno, per evitare che l’umidità sulle foglie causi il proliferare di muffe e funghi.

Coltivazione in vaso e in giardino

Aloe in vaso
Fonte: Aloe vera is a herb that can cure Burns and it is ingredient in many cosmetics via Shutterstock

L’aloe vera può essere efficacemente coltivata in vaso e in giardino su tutto il territorio italiano, in particolare nei mesi estivi. Bisogna prestare attenzione, però, alle condizioni atmosferiche tipiche della propria zona di residenza: qualora le precipitazioni fossero troppo abbondanti, infatti, la pianta potrebbe soffrirne.

La predisposizione del vaso è molto importante. Sul fondo andrà inserito un letto di ghiaia e cocci per aumentare il deflusso dell’acqua, ma anche della sabbia e delle palline d’argilla: l’effetto drenante dovrà essere il più alto possibile. Si riempie il tutto con del terriccio mediamente morbido, sempre mescolato con sabbia, concimato regolarmente anche con compost. Simili operazioni sono utili anche in giardino, dove si può consigliare una vangatura preventiva per distribuire le sostanze nutritive in modo uniforme.

L’aloe può essere coltivata per seme o per talea, anche se quest’ultima modalità è certamente la più diffusa. In estate, quando appaiono i nuovi germogli, questi andranno recisi. Dopodiché, li si lascia all’aria aperta per almeno una settimana, permettendo così al gel e alle sostanze acquose all’interno di fuoriuscire, quindi li si sotterrano in un terreno particolarmente sabbioso affinché spuntino le radici. Quando la pianta ha correttamente attecchito, può essere trasferita in vaso o nella dimora definitiva in giardino.

Tra le pratiche cicliche necessarie alla pianta, la potatura delle foglie più esterne e secche, il controllo del terreno affinché non sia troppo umido, la concimazione frequente, la rimozione di erbe infestanti e il controllo di muffe e funghi.

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