Greenstyle Benessere Bellezza Tinture naturali per capelli

Tinture naturali per capelli

Guida all'utilizzo di erbe, come henné e simili, per tingere i capelli in modo naturale senza danneggiarli e senza inquinare.

Tinture naturali per capelli

Oggi i metodi per cambiare colore ai propri capelli, per coprire qualche ciocca grigia o semplicemente per cambiare look, sono tantissimi. Però sono anche aggressivi, pieni di ingredienti chimici come ammoniaca, formaldeide e altro.

Le tinture naturali per capelli

Il colore naturale arriva dalla storia e, di solito, viene tutto raggruppato sotto la grande famiglia dell’henné. Lawsonia inermis è il nome della pianta che regala un rosso naturale. Indigofera tinctoria è la pianta che invece scurisce i capelli, fino ad arrivare a un nero corvino con riflessi violetti. Cassia oboovata è invece il cosiddetto “henné neutro”, quello che non colora ma fa “solo” bene ai capelli, e viene usata come base in molte altre colorazioni vegetali. Che possono essere arricchite di camomilla, per dare qualche riflesso in più ai capelli biondi, o di mallo di noce per chi cerca un castano cioccolato.

henné

Gli svantaggi delle tinture naturali

Partiamo subito con gli svantaggi delle tinture naturali, per vedere come siano poi superati dai vantaggi:

  • non sono tinture pratiche, richiedono tempo e un minimo di manualità nell’applicazione e non ci sono saloni di parrucchiere che si occupano di henné & co
  • non sono sempre facili da trovare, meglio rivolgersi all’acquisto online dove si possono comperare anche grandi quantità risparmiando anche sul costo: le erboristerie tendono ad essere care
  • bisogna imparare a valutare la qualità delle erbe
  • l’effetto colorante è cumulativo: più spesso viene applicata la tintura più il colore sarà evidente
  • non si può passare da more a bionde, le tinture naturali non schiariscono i capelli

Vantaggi delle tinture naturali

Passiamo ora agli indubbi vantaggi delle tinture naturali:

  • le tinture naturali, soprattutto l’henné inteso come lawsonia inermis, è un toccasana per i capelli: rinfoltisce il fusto perché il colore si deposita tutt’attorno al capello senza andare a danneggiarne la struttura, e crea un film “impermeabile” che protegge il capello da smog e altro
  • per chi ha i capelli ricci potrebbe sembrare, dopo le prime applicazioni, che l’henné secchi i capelli e li renda più crespi, in realtà li sta rendendo più spessi e quindi i riccioli faranno un po’ più fatica ad arrotolarsi, niente che una maschera idratante o un buon balsamo non possa sistemare
  • aiuta a riequilibrare lo stato naturale della cute, aiutando di fatto nei problemi di forfora, di cute grassa o secca
  • è antisettico e previene dall’attacco dei pidocchi
  • dona un colore naturale perché è un film che va a sommarsi al colore naturale dei capelli, risultando così in un colore e un riflesso vostro, non artificiale
  • non solo non danneggia i capelli ma non danneggiano neanche l’ambiente: le tinture naturali sono prive di componenti chimici
  • essendo idrosolubili non intasano le tubature, anzi, l’azione antisettica si estende anche a quelle!
  • scegliendo personalmente tutti gli ingredienti potrete evitare elementi che possono causarvi irritazione o che semplicemente non vi piacciono, ma soprattutto sarete sicuri dell’assenza di elementi chimici indesiderati

Tinture naturali per capelli: le ricette

Le ricette per preparare un ottimo hen sono tantissime soprattutto perché ogni chioma è diversa e quindi ognuno calibra la ricetta migliore per i propri capelli sperimentando varie combinazioni. C’è chi apprezza misture più acide, con succo di limone o aceto all’interno, chi più nutrienti con yogurt o oli, chi addiziona le erbe più classiche con altre erbe tintorie o con infusi, per giocare coi riflessi, chi preferisce farlo ossidare prima dell’applicazione chi lo applica direttamente. Su Internet si trovano anche comunità, italiane o in inglese, di aficionados delle tinture naturali per capelli.

Dare consigli generali è difficile proprio per il carattere personale e personalizzabile di ogni applicazione, ma basta tenere presente giusto un paio di accorgimenti:

  • bisogna aspettare almeno un paio di mesi dall’ultimo trattamento chimico (tintura, schiaritura, permanente) prima di applicare la tintura vegetale
  • proteggete bene superfici e vestiti durante l’applicazione, e indossate sempre i guanti quando maneggiate henné
  • si può fare un test per vedere la resa del colore, prendendo una ciocca di capelli dalla spazzola
  • attenzione ai capelli bianchi su capigliature scure, l’henné rosso si somma al colore naturale dei vostri capelli, sui capelli bianchi risulterebbe quindi di un arancione acceso. A meno che non sia il vostro scopo finale, avere una chioma rosso mogano con accenti di fuoco, forse è meglio uniformare prima i capelli con dell’indigofera e poi passare all’applicazione la lawsonia.
  • tendenzialmente la lawsonia è anallergica, in genere la reazione allergica che molti accusano è dovuta agli ingredienti presenti nelle miscele usate per i tatuaggi temporanei che rimangono neri invece di rosso-marroni come con la miscela tradizionale di henné, e soprattutto al nichel presente nel beccuccio degli applicatori usati sempre per i tatuaggi temporanei. Ovviamente provare su una piccola zona del gomito se siete incerti è sempre una buona idea!

Per concludere due parole sulla qualità dell’henné e come sceglierlo: dev’essere di colore verde vivo, triturato in una polvere sottile (quelli di scarsa qualità vengono addirittura allungati con sabbia, che non danneggia i capelli ma non è piacevole da lavare via) e dall’aroma a metà fra il fieno e la liquirizia.

Seguici anche sui canali social

Ti potrebbe interessare

Inci: cos’è e come leggerlo nei cosmetici
Bellezza

L’INCI è un’importante strumento poiché si struttura come un elenco degli ingredienti dei prodotti cosmetici, rivelando così la loro reale natura. Questo aiuta le persone a evitare allergie e a prendere decisioni informate. Anche se alcuni ingredienti pericolosi sono consentiti entro limiti stabiliti, l’INCI fornisce trasparenza sul loro contenuto. Le etichette fuorvianti sono infatti comuni, con dichiarazioni come “naturale” o “biologico” che possono applicarsi solo a parti del prodotto.