Greenstyle Casa & Giardino Casa Pulizia Come riciclare l’acqua della pasta

Come riciclare l’acqua della pasta

Consigli pratici e rimedi naturali per riciclare l'acqua di cottura della pasta, partendo dalla pulizia dei piatti fino al divertimento del fai da te.

Come riciclare l’acqua della pasta

La pasta è certamente uno degli alimenti più diffusi della dieta mediterranea, tanto che molte famiglie la scelgono quotidianamente per la loro alimentazione. Non tutti sanno, però, come l’acqua di cottura possa essere facilmente riutilizzata per molti dei compiti più pratici della casa, in un’ottica di risparmio e riciclo nei confronti dell’ambiente.

È molto semplice riciclare l’acqua della pasta: le applicazioni sono infatti le più disparate. Di seguito, qualche consiglio pratico da mettere in pratica sin da subito, diviso per aree d’interesse.

Pulizia

Lavare i piatti
Fonte: woman hand holding yellow sponge and washing saucer with washed dishes in background via Shutterstock

Il primo utilizzo dell’acqua della pasta è, come facile intuire, quella del riciclo per le pulizie domestiche. L’uso più frequente, nonché dai maggiori risultati, sembra essere quello del ricorso per il lavaggio di piatti e stoviglie. Basta versare il contenuto della pentola quando ancora caldo, quindi procedere con la normale operazione, aggiungendo il proprio detergente preferito e altra acqua fresca, se necessario.

Pare che il sale e l’amido contenuti nell’acqua di cottura aiutino a rimuovere le macchie più incrostate, come quelle di unto su pentole e padelle, ammorbidendole. Inoltre, può essere anche indicata per ridurre il ricorso a detersivi della grande distribuzione, semplicemente sciogliendo qualche cucchiaio di sapone di Marsiglia grattugiato nel lavello. Per un effetto immediatamente brillantante, invece, può essere indicato un bicchiere d’aceto oppure un paio di cucchiai di succo di limone.

Giardino

L’acqua della pasta può essere facilmente riciclata anche in giardino, dove può servire per annaffiare quotidianamente piante e fiori, purché non sia salata. Come facile intuire, l’acqua di cottura dovrà essere completamente fredda, quindi versata direttamente a livello del terreno, purché sufficientemente drenante per evitare i ristagni. L’amido sembra sia utile per portare nutrimento a una grande varietà di piante, fiori e ortaggi, ma in caso di dubbi è sempre consigliato effettuare delle piccole prove di resistenza del vegetale, per evitare brutte sorprese.

Non ultimo, l’acqua può essere utilizzata non salata anche nell’orto, dove può essere mescolata alla normale raccolta, anche con la comune fonte d’origine piovana.

Cucina

Cottura al vapore
Fonte: Meat steam cooking in stainless pot via Shutterstock

L’acqua della pasta può essere molto utile anche in cucina, dove può essere riciclata per alcune delle operazioni quotidiane per la preparazione dei cibi. Innanzitutto, può essere recuperata per la cottura al vapore oppure a bagnomaria, semplicemente inserendola nel serbatoio posizionato al di sotto del cestello. Anche in questo caso, così come per il giardino, sarebbe preferibile ricorrere a dell’acqua non salata, anche se il blando contenuto disciolto in quella per la pasta non dovrebbe essere sufficiente ad alterare il gusto delle proprie pietanze preferite.

In alternativa, sembra che l’acqua possa essere efficacemente riutilizzata per l’ammollo di legumi e cereali, quali lenticchie o ceci, che normalmente richiedono qualche ora di immersione prima di poter essere cucinati.

Fai da te e divertimento

L’acqua della pasta, infine, può risultare un valido alleato per il fai da te e il divertimento, anche in compagnia dei bambini. In particolare, può diventare uno degli ingredienti di punta per la pasta di sale: si tratta di un composto malleabile, simile a quelli di natura commerciale, con cui ci si potrà divertire costruendo piccole sculture e puppazzetti. Normalmente si realizza con un etto di farina, 50 grammi di sale fino, 50-80 millimetri di acqua e un cucchiaio di olio. Qualora si sfruttasse l’acqua della pasta, bisognerà ridurre lievemente la componente in sale. È evidente come, essendo un preparato casalingo, servirà qualche prova prima di poter ottenere la combinazione perfetta.

Seguici anche sui canali social

Ti potrebbe interessare

Dove si butta la carta dell’uovo di Pasqua e come si differenzia
Consumi

Il packaging dell’uovo di Pasqua ci lascia spesso in dubbio sui corretti metodi di raccolta differenziata. Ma dove e come si deve smaltire la carta che avvolge l’uovo di cioccolata? La risposta a questa domanda non è unica e manco universale, in quanto tutto dipende dai materiali del confezionamento, diversi e quindi conferibili in modo differente.