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Olio di palma e soia, stop per biocarburanti ed elettricità

Olio di palma e di soia, stop per biocarburanti e produzione di energia elettrica: dopo il Senato, arriva l'approvazione alla Camera.

Olio di palma e soia, stop per biocarburanti ed elettricità

Fonte immagine: Pixabay

L’olio di palma e quello di soia non potranno essere più impiegati per la produzione di biocarburanti e come combustibili per generare elettricità. Arriva infatti dalla Camera l’approvazione della legge che ne vieta il ricorso, dopo l’approvazione in Senato lo scorso autunno. Il blocco sarà attivo dal primo gennaio del 2023.

La norma fa parte di un più ampio di disegno di legge di delegazione europea, con cui il Governo italiano è chiamato a tratteggiare il futuro delle fonti rinnovabili sullo Stivale.

Olio di palma e soia, arriva lo stop

Gli oli di palma e di soia sono comunemente impiegati per la produzione di biocarburanti ed energia elettrica, poiché economici e dall’alta resa. Eppure il loro impatto ambientale è decisamente elevato: non solo in termini di emissioni, ma anche di deforestazione.

La produzione di olio di palma sta letteralmente devastando le foreste tropicali del Sudest asiatico, dove la vegetazione un tempo incontaminata – e paradiso di orango ed elefanti – viene rasa al suolo per far spazio alle nuove coltivazioni. Caso analogo per la soia, molto richiesta per la produzione di mangimi per gli allevamenti e combustibili.

Con l’approvazione della nuova norma da parte di Senato e Camera, dal primo gennaio 2023 sarà vietato ricorrere a queste due materie prime per la produzione di biocarburanti o per generare energia elettrica. La legge stabilisce infatti che questi due oli non potranno più essere miscelati al diesel e, inoltre, non potranno più essere annoverati nel “conteggio delle fonti rinnovabili e dai sussidi di mercato”. L’approvazione finale della misura è attesa entro l’estate, quando il Governo presenterà la proposta completa del decreto legislativo sulle rinnovabili.

Grande soddisfazione è stata espressa da Legambiente, da sempre sostenitrice del divieto, così come spiega il presidente Stefano Ciafani in una nota pubblicata da Il Fatto Quotidiano:

La decisione faciliterà soprattutto la crescita della mobilità elettrica, da fonti energetiche davvero rinnovabili, come solare, eolico e biogas o etanolo da scarti e rifiuti.

Di parere analogo Veronica Aneris, direttrice per l’Italia di Transport&Environment:

Solo i carburanti veramente sostenibili dovrebbero essere promossi, come gli elettroni verdi da solare ed eolico e i biocarburanti avanzati da rifiuti e residui.

In Italia il consumo di olio di palma si assesta su 1.4 milioni di tonnellate: il 70% è impiegato per la produzione di energia, sia miscelato con il diesel che nelle centrale elettriche.

Fonte: Il Fatto Quotidiano

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