Greenstyle Ambiente Inquinamento Inquinamento acustico: cos’è e da cosa è causato

Inquinamento acustico: cos’è e da cosa è causato

Potremmo definire inquinamento acustico l'esposizione a suoni ambientali eccessivi, dannosi per la salute umana e l'ambiente. Le sue cause principali risiedono nel traffico, nelle attività industriali, negli eventi sociali e nel trasporto pubblico. Tutte queste fonti generano onde sonore che superano i livelli accettabili per l'orecchio umano, e che alla lunga possono comportare spiacevoli conseguenze, come la perdita dell'udito.

Inquinamento acustico: cos’è e da cosa è causato

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L’inquinamento acustico, una forma di inquinamento ambientale alla quale chi vive in città probabilmente non presta troppa attenzione, è caratterizzato dalla presenza eccessiva di suoni indesiderati nell’ambiente. Contrariamente a quanto si potrebbe pensare, non è esente da conseguenze. Anzi. I suoi effetti possono impattare negativamente sulla salute umana e sull’ambiente in generale. Vediamo cosa lo causa e quali sono le sue conseguenze.

Inquinamento acustico, cos’è

Cosa si intende per inquinamento acustico è presto detto: si tratta di un rumore che disturba. E che può essere sia continuo che intermittente. Secondo la definizione che ne dà il National Geographic per tale si intende “qualsiasi suono indesiderato o disturbante che influenzi la salute e il benessere degli esseri umani e di altri organismi”.

La gamma di suoni che l’orecchio umano è in grado di percepire sono descritti dalla frequenza del suono (misurata in Hertz) e dall’intensità, in decibels. In quanto alla prima, i limiti assoluti dell’udito umano rientrano nell’intervallo tra 20 to 20.000Hz (sebbene il nostro udito sia particolarmente sensibile in quello tra i 2.000 – 5.000 Hz). Per quanto riguarda l’intensità degli stessi, i suoni oltre gli 85 dB possono risultare dannosi in caso di esposizione prolungata.

L’inquinamento acustico è un pericolo invisibile ma al quale un po’ tutti siamo esposti in maniera continuata od occasionale. E che comporta conseguenze anche preoccupanti, come la perdita dell’udito indotta dal rumore. Nei casi “meno gravi” si può incorrere in disturbi del sonno o stress, ma anche ipertensione o malattie cardiache. E neanche i bambini sono esenti.

Inquinamento acustico cos'è e da cosa è causato
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Le cause dell’inquinamento acustico

Bene, ma che cosa causa l’inquinamento acustico? Tra le fonti più comuni si annoverano il traffico automobilistico (mezzi di trasporto pubblico inclusi), le attività industriali, gli eventi sociali e la musica ad alto volume.

Il traffico veicolare è una delle principali cause di inquinamento acustico nelle aree urbane, ed è dovuto al costante ronzio di motori, al rumore di frenate e clacson che accompagnano chi si trovi in viaggio non solo per tutto il giorno, ma spesso anche parte della notte. Ad aumentare il suo effetto vi sono le strade affollate (anche di persone) e gli incroci particolarmente caotici. Restando in tema, ad alimentarlo sono anche i mezzi di trasporto pubblico. Treni e autobus, specialmente nelle zone densamente popolate, fanno la loro parte.

Altra causa di inquinamento acustico risiede nelle attività industriali: in particolare nei macchinari e negli impianti utilizzati presso fabbriche e stabilimenti che operano senza adeguati accorgimenti per la riduzione del rumore. Anche gli eventi sociali sono fonte di rumore: pensate ai concerti, alle feste e alle manifestazioni pubbliche. La musica ad alto volume diventa molesta sia all’esterno che all’interno degli edifici, quando interferisce con le attività quotidiane e il riposo.

Quando la musica diventa inquinamento acustico?

Quando viene riprodotta o suonata a volumi eccessivi, ovvero quando supera i limiti di esposizione al suono sicuri per l’udito umano, quelli oltre i quali può causare danni all’udito e disturbare la quiete pubblica. In generale, sappiamo che suoni a partire dagli 80 dB (come possono essere quelli derivanti dal traffico) possono procurare i primi danni all’udito. I decibel corrispondenti alla musica che viene ascoltata in discoteca o ad un concerto spesso superano i 90.

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