Greenstyle Alimentazione Giornata mondiale dei legumi, perché sono così importanti

Giornata mondiale dei legumi, perché sono così importanti

La Giornata mondiale dei legumi ci ricorda l'importanza di questo alimento così sottovalutato che potrebbe migliorare il futuro del Pianeta.

Giornata mondiale dei legumi, perché sono così importanti

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Oggi 10 febbraio si festeggia la Giornata mondiale dei legumi. Istituita nel 2019 dalla FAO per garantire continuità con le operazioni che hanno preso il via nel 2016, ovvero l’Anno internazionale dei legumi.

Un prodotto spesso sottovalutato o collegato solo a uno specifico regime alimentare, come quello veg, ma che in realtà riveste un ruolo importante sia per la salute che per la sostenibilità economica e quella ambientale. Super proteici i legumi sono la risposta agli allevamenti intensivi, in grado di sfamare un numero sempre più crescente di persone nel mondo e con un impatto ambientale minimo.

La risposta è legata alla tipologia di coltivazione accessibile a tutti, sia al piccolo agricoltore locale che alla multinazionale. La produzione permette un utile sostentamento nutrizionale ma anche di tipo economico, perché conduce alla vendita e al commercio.

Un’opportunità necessaria per le economie più povere del pianeta, che non hanno accesso a molti beni di consumo alimentare, ma che possono contare sulla presenza dei legumi. Sulle loro alte proprietà nutritive a partire dalle proteine, presenti in quantità elevata anche rispetto a molte tipologie di carne.

Legumi, un toccasana per la salute e per l’ambiente

Legumi
Fonte: Unsplash Legumi

Considerato cibo povero i legumi in realtà sono una fonte proteica importantissima, a fronte di un quantitativo minimo di grassi insaturi e con un basso indice glicemico. Ricchi di vitamine, sali minerali, di fibre sono una riserva importante di lecitina, nemica giurata del colesterolo.

La coltivazione dei legumi è facile e immediata, anche grazie alla loro incredibile adattabilità climatica e alla capacità di migliorare la fertilità dello stesso terreno che li ospita. Spesso bistrattati potrebbero trasformarsi nel cibo del futuro, migliorando la qualità della vita e la stessa economia delle realtà più povere.

La loro è una presenza diffusa in tutto il mondo all’interno di ricette e preparazioni legate ai rispettivi territori e culture. Da tempo Slow Food si sta impegnando per preservare le sementi del passato che hanno caratterizzato le coltivazioni italiane di un tempo, ma che potrebbero rischiare l’estinzione.

Legumi in cucina

I legumi trovano spazio all’interno di ogni ricetta, spesso in abbinamento con la pasta o il riso, oppure come zuppe e vellutate corroboranti. Ma anche come contorno o come salse da spalmare, un esempio è il golosissimo hummus. Fino a trasformarsi in saporiti secondi e dolci, ciò che conta è la preparazione utile ad aumentarne la digeribilità.

Ad esempio trattandoli con il passaverdure per eliminare la buccia, cucinandoli con spezie utili a migliorarne l’assimilazione, lasciando in ammollo quelli secchi per almeno 12-24 ore, masticandoli con calma e inserendoli nel menu settimanale così da abituare l’intestino alla loro presenza.

Fonte: Dove - Il Corriere della Sera

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