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Fiori californiani: come usarli in menopausa

La menopausa provoca dei cambiamenti ormonali che portano spesso con sé angoscia e timori: i fiori californiani giusti per superare ogni insensata paura.

Fiori californiani: come usarli in menopausa

Nella vita di ogni donna c’è un momento in cui le ovaie smettono di produrre estrogeni e progesterone, ossia gli ormoni coinvolti nella regolazione del ciclo mestruale. Questo cambiamento si verifica di solito intorno ai 50 anni e si chiama menopausa: esso rappresenta anche la fine del ciclo riproduttivo, per questo molte donne l’avvertono come la chiusura di una forma di espressione femminile. In realtà, è una sensazione che dipende psicologicamente da canoni legati alla donna e dall’atteggiamento individuale verso la femminilità.

Le essenze floreali potrebbero aiutare le donne in menopausa a bilanciare i propri stati d’animo, arrivando all’accettazione della menopausa non come una malattia o una menomazione, un momento che non va affrontato con paura, ansia o angoscia. Per questo motivo, i Fiori Californiani più indicati in questo caso sono:

  • Hibiscus: fa riappacificare con la propria femminilità, andando a contrastare la paura di non avere più risposta sessuale;
  • Zinnia: porta gioia e allegria laddove prevalgono depressione e tristezza;
  • Pretty Face: aiuta quando ci si sente brutti, perché ravviva il carisma interiore e la consapevolezza del proprio fascino;
  • Self-Heal: permette di prendere consapevolezza della propria forza per raggiungere il benessere e star meglio.
    • Hibiscus

      Hibiscus multi color
      Fonte: Hibiscus multi color di Sudarshan V via Flickr

      L’Hibiscus è utile quando c’è l’incapacità di connettersi con la sessualità femminile, con il calore e la vitalità. Questa essenza floreale sblocca tutti i chakra, permettendo alle donne di manifestare la loro sessualità con autenticità, consentendo passione ed entusiasmo per la vita. Questo è utile, ad esempio, quando una donna non si sente a proprio agio col suo corpo perché fa paragoni con gli stereotipi femminili dei media, che rappresentano una sessualità disumanizzata.

      Il messaggio di questo fiore è quello di vivere la vita piena di amore, gioia, allegria e pace interiore. L’Hibiscus attira molta attenzione positiva e il riconoscimento di ciò che facciamo, sia nella vita quotidiana che nel lavoro. Eccellente per lo sviluppo della creatività e dell’immaginazione, ci aiuta a entrare in allineamento vibrazionale con i nostri desideri.
      Attrae più bellezza e abbondanza nella nostra vita e ci fa rilasciare paure e insicurezze.

      Zinnia

      Double Red Zinnia
      Fonte: Double Red Zinnia di Swallowtail Garden Seeds via Flickr

      L’essenza floreale della Zinnia insegna che l’allegria è la migliore forma di medicina. La Zinnia, infatti, fa abbandonare l’amarezza e ristabilisce l’umorismo nella vita di chi la assume. Allinea i corpi eterici ed emozionali, fa rilasciare lo stress con una sana risata.

      Mette le persone in contatto con il bambino che è in loro, può essere utilizzata anche in caso di problemi coniugali o quando si hanno disagi con le figure genitoriali. Stimola inoltre il cuore e il chakra a livello addominale.

      Self-Heal

      self-heal (Prunella vulgaris)
      Fonte: self-heal (Prunella vulgaris) di Scott Darbey via Flickr

      Il nome di questo fiore vuol dire “autoguarigione”: consente appunto di sviluppare le capacità di guarigione a partire da se stessi. L’essenza floreale di Self-Heal funziona a livello fisico, fornendo vitalità ed energia.

      Molte volte, quando non si sta bene, non si è in grado di assumersi la responsabilità per la propria guarigione, sia per mancanza di motivazione spirituale, sia perché si è troppo dipendenti da aiuti esterni. Il Self Heal attiva la forza dell’autoguarigione, mobilitando l’energia interna e aiutando a capire cosa è buono o meno per se stessi.

      Fisicamente, permette all’organismo di assorbire meglio i nutrienti, riequilibra la temperatura corporea, aiuta ad eliminare l’acido urico e migliora le difese immunitarie. Esternamente è usato per trattare le cicatrici e il piede d’atleta.

      L’anima cerca sempre di comunicare con noi: se non l’ascoltiamo, la malattia è il grido che usa per essere ascoltata. Il Self Heal ci aiuta a comprenderla meglio.

      Pretty Face

      Pretty Faces Triteleia ixioides
      Fonte: Pretty Faces Triteleia ixioides di antonyrw via Flickr

      Il Pretty Face è il fiore dell’autoaccettazione, quando non ci si gradisce. In ogni momento, questo senso di inadeguatezza è galvanizzato dai canoni di bellezza di cui siamo bombardati dai mass media, per cui se non si è giovani, belli e sfrontati, si rischia di sentirsi esclusi e non amabili. In questo modo, quindi, o si dà troppa importanza all’aspetto fisico o ci si trascura.

      Il risultato di tale insoddisfazione è depressione, timidezza e paura continua di essere rifiutati. Il Pretty Face, dunque, aiuta a trovare la bellezza all’interno del proprio essere e della propria unicità. Per questo è un grande aiuto per gli adolescenti e per le donne in gravidanza o in menopausa, quando cioè dei cambiamenti fisici possono creare degli scompensi nella propria accettazione. Il fiore ci insegna che le mode vanno e vengono, che i canoni di bellezza cambiano, che gli anni passano e ovviamente si riflettono sul nostro corpo. La vera bellezza non è governata da età e stereotipi, ma è il carisma unico che ciascuno ha come individuo irripetibile.

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