Europa, il 23% dell’energia consumata arriva dalle rinnovabili: l’Italia resta sotto la media
Gli ultimi dati sull'energia consumata in Europa grazie alle rinnovabili parlano chiaro: l'obiettivo UE è ancora molto lontano.
Gli obiettivi europei per il raggiungimento della neutralità climatica sono ben chiari, fissati dal Green Deal europeo in linea con gli impegni dell’Accordo di Parigi del 2015: raggiungere la neutralità climatica entro il 2050 e ridurre le emissioni nette di gas a effetto serra nell’UE di almeno il 42,5% entro il 2030, rispetto ai livelli del 1990. A che punto siamo con le rinnovabili in Europa?
A fornire una panoramica dello stato attuale, o meglio dello stato a tutto il 2022, ci ha pensato in queste settimane la Commissione Europea con la presentazione dei dati più recenti di Eurostat sulla penetrazione delle energie rinnovabili nel mix energetico continentale, con un dato totale per l’intera Unione Europea e il dettaglio dei singoli Paesi.
Dati alla mano, aggiornati al 2022, le energie rinnovabili in Europa sono arrivate a coprire il 23% dei consumi finali lordi di energia, con una crescita dell’1,1% rispetto all’anno precedente, il 2021. Questa è ovviamente la media europea, frutto del virtuosismo di alcuni Paesi che si stanno dimostrando particolarmente virtuosi, come la Svezia che ad oggi è in grado di coprire con le fonti rinnovabili i due terzi dei propri consumi: il 66% grazie a energia idroelettrica, eolica, biocarburanti e pompe di calore.
Virtuosi, anche se non al livello della Svezia, anche Finlandia (47,9%), Lettonia (43,3%) e Danimarca (41,6%), ma non se le cavano male neanche Estonia (38,5%), Portogallo (34,7%) e Austria (33,8%). Il Paese più indietro di tutti in Europa? L’Irlanda, con soltanto il 13,1% di energia in arrivo da fonti rinnovabili, ben al di sotto della media europea.
L’Italia, non a sorpresa, si trova nell’ultima parte della classifica, al 18esimo posto su un totale di 27 col 19%, in lieve calo per il secondo anno consecutivo. Nel 2018 il nostro Paese era in grado di coprire i propri consumi per il 17,79% grazie alle energie rinnovabili, percentuale che è salita a 18,1% nel 2019 e che ha toccato i 20,3% nel 2020 per poi scendere al 19,15% nel 2021 e continuare a scendere al 19%, l’ultimo dato certificato da Eurostat.
Se l’obiettivo è crescere in questo senso, l’Italia sta facendo dei passi indietro e non è l’unico Paese ad aver registrato un calo nel 2022: la Croazia è passata dal 31,2% del 2021 al 29,3% del 2022, l’Austria è scesa dal 34,5% al 33,78%, la Slovenia è passata dal 25% del 2021 al 22,9% del 2022 e anche la Moldavia è tornata indietro dal 22,2% al 21,5%.
Il dato complessivo la dice lunga su quanto ci sia ancora da lavorare per raggiungere gli obiettivi al 2030 e al 2025: 17 dei 27 Stati membri dell’UE hanno riportato dati inferiori alla media europea del 23%.