Diverse sono le fonti autorevoli che collegano la distruzione del patrimonio naturale alla pandemia di Coronavirus. Un tema ribadito nelle ultime settimane anche dalle Nazioni Unite, dall’Organizzazione Mondiale della Sanità e dal WWF International. Da decenni, secondo gli esperti di vari Paesi del mondo, l’umanità sta ignorando la questione natura e rischio malattie.
A inizio giugno l’ONU e diversi economisti hanno sottolineato l’insostenibilità dell’attuale economia, che ignora l’interconnessione tra salute dell’uomo e natura. Deforestazione, consumismo esagerato e coltivazioni intensive tra i problemi da risolvere. Un fronte rafforzato dall’ultimo report pubblicato dal WWF International, che ha sottolineato inoltre il rischio di una nuova pandemia:
Il rischio che emerga in futuro una nuova malattia [dagli animali selvatici all’uomo] è più alto che mai, con il potenziale per devastare la salute, le economie e la sicurezza globale.
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Sul tema sono intervenuti, con alcune dichiarazioni congiunte: Elizabeth Maruma Mrema, a capo della convenzione ONU sulla Biodiversità; Maria Neira, direttrice Ambiente e Salute dell’OMS; Marco Lambertini, direttore WWF International. I tre hanno sottolineato come diverse malattie (Aids, Sars, Zika ecc.) siano derivate da specie sottoposte a forte pressione ambientale.
Insieme al nuovo Coronavirus rappresentano, secondo i tre esperti, “manifestazioni dello sbilanciato e pericoloso rapporto che abbiamo con la natura”. Nessun atto di tutela dell’ambiente ne è derivato, proseguono, malgrado l’emergenza Covid-19 abbia mostrato ulteriori evidenze sugli effetti del “distruttivo comportamento verso la natura”.
Coronavirus e natura, esperti chiedono leggi più severe
Secondo Mrema, Neira e Lambertini, molti Paesi avrebbero agito in maniera ancora più irresponsabile:
Dal Grande Mekong, fino all’Amazzonia e al Madagascar, rapporti allarmanti sono emersi riguarda l’incremento di bracconaggio, disboscamento illegale e incendi boschivi, mentre molti Paesi si stanno impegnando in frettolosi passi indietro ambientali e tagli ai finanziamenti per la conservazione. Tutto questo arriva nel momento in cui ne abbiamo più bisogno.
Dobbiamo abbracciare una ripresa giusta, sana e verde e dare il via a una trasformazione più ampia verso un modello che valorizzi la natura come base per una società sana. Non farlo, tentando invece di risparmiare trascurando la protezione dell’ambiente, i sistemi sanitari e le reti di sicurezza sociale, ha già dimostrato di essere una falsa economia. Il conto verrà pagato più volte.
Nel report del WWF International vengono chieste urgenti e più severe normative a tutela del patrimonio naturale. In modo particolare si vuole ottenere l’eliminazione dalle catene di distribuzione dei prodotti che contribuiscono a distruggere i vari habitat. Oltre a questo l’associazione chiede alla popolazione di adottare di strategie alimentari più sostenibili.