Come si classificano gli ecosistemi?
Prima di tutto andiamo a vedere cosa si intende per ecosistema. E poi dopo scopriamo come si classificano gli ecosistemi e quanti tipi ne esistono (i criteri per suddividerli sono diversi, il che genera differenti classificazioni)
In questi tempi dove si sta sempre più attenti alle tematiche ambientali, ecco che si sente parlare sempre di ecosistemi. Ma cosa si intende con questo termine? Perché magari è passato un po’ di tempo quando andavamo alla scuola primaria e studiavano gli ecosistemi in Scienze o Geografia. Ed ecco dunque che oggi andremo a vedere non solo che cos’è un ecosistema, ma anche come si classificano gli ecosistemi e quanti tipi ne esistono.
Che cos’è un ecosistema?
Una delle definizioni più semplici di ecosistema potrebbe essere quella che lo indica come un insieme naturale formato da una comunità di organismi viventi e dall’ambiente nel quali questi organismi vivono. Con questa definizione, dunque, apprendiamo che un ecosistema si compone di due parti:
- organismi viventi, anche definiti in questo caso comunità biologica o biocenosi
- ambiente fisico, in tal caso definito come componente abiotica o biotopo
Visto in quest’ottica, ecco che l’ecosistema è una parte dell’ecosfera e della biosfera.
Questa parola venne usata per la prima volta nel 1935. Come dicevamo, l’ecosistema è formato dagli organismi viventi e dall’ambiente, elementi che interagiscono fra di loro. Parlando degli organismi viventi che formano un ecosistema, ecco che organismi della stessa specie formano una popolazione, mentre l’insieme di più popolazioni è definito comunità.
La componente biotica e quella abiotica interagiscono fra di loro, creando un equilibrio dinamico nell’ecosistema, regolato da meccanismi fisico-chimici definiti feedback. L’ecosistema è considerato un sistema aperto, in cui strutture e funzioni sono influenzate da:
- flusso di energia
- circolazione di materia ed energia fra la componente biotica e abiotica
Inoltre tutti li ecosistemi presentano sempre quattro caratteristiche base:
- sono sistemi aperti
- sono sempre formati da una componente biotica e da una abiotica
- gli ecosistemi sono interconnessi a loro volta ad altri ecosistemi, formando cosi dei macro-ecosistemi chiamati paesaggi
- nel corso del tempo raggiungono un equilibrio dinamico e una sorta di stabilità in senso evolutivo
Come si classificano gli ecosistemi? I diversi tipi di ecosistema
Ci sono diversi modi per classificare gli ecosistemi. Uno di questi consiste in una classificazione di tipo antropologico:
- ecosistema generalizzato: si tratta di un ecosistema dove si trovano tantissime specie animali e vegetali che tendono a vivere in simbiosi fra di loro. Un eventuale squilibrio di questa situazione può portare a una reazione a catena che danneggia via via tutte le specie dell’ecosistema
- ecosistema specializzato: si tratta di un tipo di ecosistema che tende a produrre molto, se ci si riferisce a una resa agricola, ma che tende a impoverire la terra. Per esempio è il caso dei terreni agricoli a monocoltura
Possiamo anche distinguerli in:
- ecosistema naturale: un ecosistema che quando riesce a raggiungere il suo climax, cioè l’equilibrio ecologico, ha una produttività lorda molto alta e una produttiva netta pari a 0
- ecosistema artificiale: in questo caso abbiamo un ecosistema con una ridotta produttività lorda e con una produttività netta positiva, se si parla ei ecosistemi artificiali agricoli o una produttività netta negativa, se si parla di ecosistemi artificiali urbani
Un altro modo per classificare gli ecosistemi riguarda i livelli di biodiversità:
- ecosistema fragile: è un tipo di ecosistema poco resiliente se caratterizzato da bassa biodiversità in quanto più a rischio in caso di stress ambientali come inquinamento, introduzione di specie aliene invasive…
- ecosistema resiliente: è un tipo di ecosistema con elevata biodiversità, meno a rischio per quanto riguarda la sopravvivenza in quanto fornito da parecchia biomassa, sia animale che vegetale
Fonti: