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Quinto Conto Energia: 200 milioni dallo stop allo scambio sul posto

Nel Quinto Conto Energia sparisce lo scambio sul posto, sostituito dalla tariffa omnicomprensiva. Ma che fine fanno i ricavi della vendita dell'energia?

Quinto Conto Energia: 200 milioni dallo stop allo scambio sul posto

Dopo la presentazione della bozza ufficiale del Quinto Conto Energia, e le primissime reazioni a caldo, gli esperti stanno iniziando a spulciare il decreto in cerca dei reali cambiamenti per gli operatori del mercato. E saltano fuori novità interessanti e “bug”, errori nel testo che aumentano ulteriormente l’incertezza sui futuri incentivi al fotovoltaico.

Il notiziario tecnico sull’energia DailyE, ad esempio, fa notare che dall’abolizione dello scambio sul posto (sostituito nel V Conto dall’acquisto da parte del GSE di tutta l’energia prodotta dall’impianto fotovoltaico) risulta un vuoto normativo sui ricavi provenienti dalla vendita dell’energia rinnovabile:

In questo caso tutta l’energia prodotta sarà gestita dal GSE e non verrà riconosciuta al produttore, ma non vi è nessun cenno nel decreto su come verrà gestito questo introito finanziario. Infatti il legislatore si è dimenticato di dire come saranno utilizzati questi ricavi, che potrebbero essere reinvestiti nell’aumento del tetto semestrale per le fonti rinnovabili, per almeno altri 100-200 milioni di euro

Togliendo lo scambio sul posto cambia tutto: finché era attivo, infatti, il titolare dell’impianto poteva consumare il suo stesso eccesso di energia in un secondo tempo, come se fosse stata immagazzinata virtualmente. Con un conguaglio tra quanto prodotto e quanto consumato, anche se produzione e consumo avvenivano in tempi diversi. Tipicamente di giorno e di notte.

Ora l’energia in eccesso viene semplicemente pagata al produttore con una tariffa fissa omnicomprensiva dal GSE, che poi la immette nel grande fiume della produzione elettrica nazionale da tutte le fonti. Dalla vendita di questa energia deriverebbero dei ricavi che, secondo DailyE, dovrebbero essere reinvestisti nel sistema delle rinnovabili:

E comunque sarebbe serio indicare almeno come verranno utilizzati questi soldi, visto che al più potrebbero essere utilizzati per ridurre i costi della bolletta, anche si ci sembra logico utilizzarli per lo sviluppo delle rinnovabili.


Il “tesoretto” delle rinnovabili, pari a 100-200 milioni, sarebbe logico investirlo nell’aumento del tetto massimo per gli incentivi al fotovoltaico. In questo modo gli incentivi si ripagherebbero in parte da soli. O, al limite, si potrebbero usare questi soldi per abbassare altre componenti della bolletta elettrica. Il che aiuterebbe anche i consumatori a capire che non è proprio tutto vero quel che si dice sul legame tra rinnovabili e caro bollette.

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