Greenstyle Sostenibilità Consumi Pesca, protesta di Greenpeace a Roma: siamo all’ultima acciuga

Pesca, protesta di Greenpeace a Roma: siamo all’ultima acciuga

Greenpeace ha esposto una rete da pesca gigante e degli striscioni davanti al Ministero delle Politiche Agricole chiedendo di tutelare le acciughe.

Pesca, protesta di Greenpeace a Roma: siamo all’ultima acciuga

Fonte immagine: assente

Nuova protesta di Greenpeace contro la pesca insostenibile. “Siamo all’ultima acciuga!”, questo il monito lanciato dall’associazione al Governo nel corso di una manifestazione contro la pesca eccessiva nel Mediterraneo, svoltasi questa mattina davanti alla sede del Ministero delle Politiche Agricole a Roma.

Greenpeace ha esposto una rete da pesca gigante e alcuni striscioni, ricordando che l’acciuga è l’oro blu del nostro mare. Si tratta della specie più pescata in Italia, parte del patrimonio enogastronomico italiano.

Una risorsa a rischio, come dimostrano gli ultimi dati sulla pesca di acciughe in Italia, in calo del 30%. Come sottolineano gli attivisti:

Questo preoccupante impoverimento non è purtroppo limitato alle sole acciughe, ma fotografa lo stato di crisi generale della maggior parte delle risorse ittiche del Mediterraneo, mare un tempo prospero e ricco di biodiversità e oggi purtroppo al collasso.

Greenpeace ha ricordato che tutelare gli stock ittici dei nostri mari è fondamentale per salvare le economie costiere, già messe a dura prova dalla crisi. La filiera delle acciughe nel 2013 ha movimentato un giro d’affari di ben 55,36 milioni di euro, per un totale di oltre 29 mila tonnellate pescate.

L’associazione lamenta lo scarso interesse del Governo per la tutela dei mari, una politica troppo debole contro la pesca eccessiva che sembra sorda persino ai continui richiami dell’Unione Europea. Secondo la Commissione per l’Ambiente UE il Mediterraneo è uno dei mari più sfruttati. La situazione è disastrosa, con ben il 93% degli stock ittici pescati con metodi e modalità insostenibili per l’ambiente e le economie locali.

Greenpeace bacchetta il Ministero delle Politiche Agricole sulle licenze speciali concesse in Sicilia per la pesca delle acciughe, rinnovate di sei mesi in sei mesi, senza alcun programma lungimirante per la gestione e lo sfruttamento degli stock ittici.

L’UE invoca da tempo l’adozione di quote di catture (TAC) per frenare il declino della popolazione di acciughe, ma il Governo italiano è restio ad adottare simili provvedimenti, finora applicati solo alla pesca del tonno rosso.

Greenpeace questa mattina ha consegnato una lettera al ministro delle Politiche Agricole Maurizio Martina per sollecitare nuovamente interventi urgenti a tutela delle acciughe e delle altre specie del Mediterraneo sovrasfruttate.

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