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Assoelettrica, Chicco Testa: crisi rinnovabili colpa degli incentivi

Il presidente di Assoelettrica Chicco Testa a tutto campo sugli incentivi alle fonti verdi, l'industria delle rinnovabili e sulla crisi del termoelettrico.

Assoelettrica, Chicco Testa: crisi rinnovabili colpa degli incentivi

È appena uscito sul web un piccolo libro di circa trenta pagine dal titolo “Chi ha ucciso le rinnovabili?”, a firma di Chicco Testa, presidente di Assoelettrica, Giulio Bettanini e Patrizia Feletig. Nel testo i tre autori fanno letteralmente a pezzi il sistema degli incentivi alle rinnovabili e in particolare quelli rivolti al fotovoltaico: non solo costerebbero troppo, ma avrebbero addirittura contribuito a mettere le rinnovabili nello stato di crisi in cui oggi si trovano.

>>Leggi maggiori informazioni su Chicco Testa, presidente di Assoelettrica

Testa ha accettato di rispondere alle domande della Rete dei giornalisti e blogger per l’ambiente. Il punto di partenza è stato proprio il saggio fresco di pubblicazione, ma la discussione è andata molto più in profondità. Sulla questione dell’hub del gas, ad esempio, Testa ha precisato che l’Italia è secondo lui l’unico Paese europeo in grado di assumere questo ruolo:

L’hub del gas non vuol dire che lo consumiamo tutto in Italia, vuol dire che facciamo servizio anche a livello europeo. Noi siamo l’unico Paese in Europa che può fare gli stoccaggi, che può comprare il gas quando costa poco perché se ne consuma poco nei periodi estivi, stoccarlo e rivenderlo d’inverno quando ci sono le punte di richiesta.

>>Leggi le stime sui futuri costi delle rinnovabili secondo Assoelettrica

Riguardo la possibilità di una rete europea o addirittura anche extraeuropea per mettere in connessione le rinnovabili del bacino del Mediterraneo, permettendo di superare l’intermittenza del fotovoltaico e dell’eolico, Testa vede l’ipotesi come una opportunità molto lontana:

Io che sono possessore di una centrale a gas, che vengo chiamato solo quando piove… chi me la paga la centrale negli altri giorni dell’anno? Si chiama tecnicamente “costo della riserva”. Si stima che mediamente per ogni MW solare o eolico sia necessario almeno mezzo MW di riserva. Che rimane lì, in attesa di essere chiamato quando ci sono condizioni climatiche sfavorevoli.

A meno che non arriviamo ad una rete internazionale perfettamente liquida, perfettamente bilanciata, in cui il kilowattora viaggia come i bit sui nostri computer per cui il giorno che piove in Italia io l’energia la prendo dal deserto dell’Africa.

L’ultimo passaggio di questa lunga intervista che riportiamo è la risposta alla mia domanda sugli scontri interni a Confindustria sull’energia.

Il 22 febbraio 2012 EGL, GDF SUEZ, Repower, Sorgenia e Tirreno Power hanno costituito oggi Energia Concorrente, l’associazione dell’industria elettrica indipendente italiana, staccandosi da Assoelettrica. Poche settimane fa, invece, Il GIFI/ANIE si è ribellato contro l’appello anti-incentivi di Assoelettrica. Cosa sta succedendo dentro l’associazione degli industriali italiani?

Ragazzi sta succedendo che siccome, per usare un’espressione un po’ volgare, c’è una torta sempre più piccola e c’è un’esplosione di interessi particolari. Energia Concorrente è fatta soprattutto di produttori che fanno energia dal gas, che sono quelli che soffrono di più.

Mentre Enel ha dimezzato gli utili Sorgenia, che è la società di De Benedetti, ha riportato perdite per 170-180 milioni di euro e quindi si sono fatti un loro sindacato per difendere prevalentemente questa fonte di energia.

Il GIFI è fuori dalla grazia di Dio perché sono finiti gli incentivi al solare. Se devo trovare un assassino delle rinnovabili, non sono gli ambientalisti: sono i settori industriali che hanno guadagnato un casino sulle rinnovabili.

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