
Cos’è l’ISEE e come funziona (greenstyle.it)
Nel panorama delle politiche sociali italiane, l’ISEE (Indicatore della Situazione Economica Equivalente) gioca un ruolo cruciale.
Recentemente, il Governo ha introdotto significative modifiche al calcolo dell’ISEE, permettendo di escludere dal patrimonio i titoli di Stato e postali fino a un massimo di 50.000 euro. Questa novità potrebbe rappresentare un’opportunità per molte famiglie italiane, consentendo loro di accedere a prestazioni sociali agevolate che, in precedenza, sarebbero state negate a causa di un indicatore troppo elevato.
L’ISEE è un indicatore fondamentale per determinare la situazione economica delle famiglie, utile per accedere a una vasta gamma di prestazioni sociali, tra cui sussidi, bonus per il pagamento delle bollette, esenzioni fiscali e agevolazioni nel settore sanitario. Il calcolo dell’ISEE si basa su una serie di parametri, tra cui:
- Reddito
- Patrimonio mobiliare e immobiliare
- Numero di membri del nucleo familiare
La logica alla base di questo strumento è quella di garantire un accesso equo alle risorse pubbliche, tenendo conto delle diverse capacità economiche delle famiglie.
Le novità per il 2025
La recente modifica permette di escludere dal calcolo dell’ISEE i titoli di Stato e i buoni fruttiferi postali, fino a un massimo di 50.000 euro. Questa operazione non comporta un incremento del patrimonio, bensì una riduzione del valore che viene preso in considerazione per il calcolo dell’ISEE. Di conseguenza, molte famiglie potrebbero vedersi abbassare il proprio indicatore e, di conseguenza, avere accesso a prestazioni sociali che prima erano precluse.
È importante sottolineare che l’esclusione di questi investimenti dal calcolo dell’ISEE è possibile solo su richiesta. Pertanto, le famiglie interessate dovranno attivarsi per presentare la richiesta e aggiornare la propria situazione economica.
Chi ha già ricevuto l’ISEE dovrà presentare una nuova Dichiarazione Sostitutiva Unica (DSU) per ottenere un’indicazione aggiornata. La DSU è il documento che raccoglie le informazioni necessarie per il calcolo dell’ISEE e deve includere dati anagrafici, reddituali e patrimoniali. È fondamentale ricordare che l’ISEE tiene conto dei redditi dell’anno precedente; quindi, per il 2025, si faranno riferimento ai redditi e alle giacenze medie del 2023.
La pubblicazione del nuovo decreto in Gazzetta Ufficiale segnerà l’entrata in vigore di queste disposizioni, e fino ad allora gli ISEE già rilasciati rimarranno validi. Tuttavia, con l’entrata in vigore della nuova normativa, questi dati potrebbero risultare obsoleti e, pertanto, è consigliabile procedere con una nuova richiesta per non perdere eventuali agevolazioni.

Per avviare la pratica di richiesta dell’ISEE, è importante raccogliere una serie di documenti. Se si decide di rivolgersi a un Centro di assistenza fiscale (Caf), sarà necessario fornire:
- Documenti di identità e codici fiscali di tutti i membri del nucleo familiare.
- Documenti sui redditi: Modello 730 o Modello Redditi 2024, certificati di reddito, indennità e compensi vari.
- Documenti sui patrimoni: certificati di saldi bancari, valori di titoli, certificati di mutuo e documentazione riguardante beni mobili come auto e imbarcazioni.
- Ulteriori documenti: per esempio, estremi di registrazione del contratto di affitto, se pertinente.
In caso di richiesta autonoma attraverso il portale dell’INPS, buona parte delle informazioni saranno già precompilate, semplificando il processo di richiesta.
Con l’entrata in vigore delle nuove disposizioni per l’ISEE 2025, le famiglie italiane hanno ora l’opportunità di rivedere la propria situazione economica e di accedere a prestazioni essenziali, contribuendo a migliorare le proprie condizioni di vita.