Greenstyle Sostenibilità Consumi Involucri alla cera d’api: usi e vantaggi

Involucri alla cera d’api: usi e vantaggi

Gli involucri alla cera d'api rappresentano una soluzione ecologica all'inquinamento da plastica: duraturi ed ecologici, ecco usi e vantaggi.

Involucri alla cera d’api: usi e vantaggi

Fonte immagine: Daisy-Daisy via iStock

Gli involucri alla cera d’api rappresentano oggi una valida alternativa ai classici contenitori di plastica. Si tratta infatti di una soluzione completamente ecologica e riutilizzabile, perfetta per molti scopi quotidiani, anche per la protezione del cibo. Ma cosa sono gli imballaggi in cera d’api, quali sono gli usi e quali i vantaggi?

Prima di cominciare, è utile sottolineare come questi strumenti possano essere acquistati da rivenditori specializzati in prodotti naturali o, con un po’ di pazienza, anche realizzati in casa. Di seguito, qualche informazione utile.

Involucri alla cera d’api: cosa sono

Cera d'api

Quello degli involucri alla cera d’api è un trend ecologico decisamente recente, sebbene questa soluzione esista da tempo immemore. Divenuti popolari grazie anche ai social network, rappresentano l’alternativa migliore alla plastica: una proposta amica dell’ambiente e contraria allo spreco, di cui le confezioni monouso sono un simbolo.

Questi imballaggi si presentano come un tessuto morbido ma malleabile, capace di mantenere la forma desiderata. Per ottenere questo comodo risultato, solitamente si prende uno scampolo di stoffa in cotone naturale e, grazie al ricorso al calore, lo si ricopre di cera d’api liquida. Una volta raffreddato, il panno ottenuto è pronto per l’uso: lo si può impiegare per avvolgere qualsiasi tipo di prodotto di uso comune, da piccoli oggetti ad alimenti.

Come già accennato, gli involucri alla cera d’api possono essere acquistati nei negozi specializzati o realizzati in casa. Per chi volesse lanciarsi nel fai da te, l’operazione richiede pochi e semplici passaggi:

  • Realizzare un composto a base di due porzioni di cera d’api sciolta e una di olio di jojoba. In alternativa, può essere impiegato anche l’olio di mandorla;
  • Stendere della carta da forno sul piano da lavoro e adagiarvi sopra uno scampolo pulito di cotone, delle dimensioni desiderate;
  • Versare il mix di cera e olio sulla stoffa, quindi ricoprire con dell’altra carta da forno;
  • Passare sulla carta il ferro da stiro caldo, per distribuire al meglio la cera sulla stoffa.

Lasciato raffreddare, l’involucro sarà immediatamente pronto per l’uso. Potrà essere lavato in acqua fredda, con poco sapone di Marsiglia, e riutilizzato per circa 3-6 mesi dalla data di creazione.

Usi e vantaggi

Taglio della cera d'api

Gli involucri in cera d’api, così come già accennato, possono essere usati nei più svariati modi. Dal trasporto di piccoli oggetti quotidiani – come posate, spazzolino e dentifricio, anziché udsare bustine di plastica – fino ai più svariati alimenti.

Sul fronte del cibo, possono essere praticamente scelti per qualsiasi prodotto e, fatto non da poco, possono essere utilizzati anche in frigorifero. Mantengono fresco il pane, proteggono frutta e verdura senza alterarne consistenza e sapore, garantiscono la corretta umidità ai prodotti da forno evitando diventino secchi. E, grazie alle proprietà antibatteriche tipiche della cera d’api, possono rallentare la formazione di muffe o il deterioramento del preparato.

Il vantaggio principale è in termini ambientali: questi strumenti sostituiscono alla perfezione la plastica, uno dei materiali più inquinanti oggi esistenti. Optare per questi imballaggi evita il consumo di buste e confezioni monouso, che rischiano di accumularsi nell’ambiente e raggiungere i corsi d’acqua, mare e oceani compresi. Ancora, sono a lungo lavabili e riutilizzabili, un altro incredibile vantaggio in termini di eliminazione degli sprechi.

Non bisogna inoltre dimenticare come siano in grado di proteggere i cibi in modo efficace ma sano, senza alcun tipo di contaminazione per gli alimenti. Una garanzia non da poco per chi soffre di allergie o di intolleranze, spesso proprio determinate dal contatto del prodotto con le superfici plastiche delle confezioni.

Seguici anche sui canali social

Ti potrebbe interessare

Isole di plastica: cosa sono e dove sono
Inquinamento

Le correnti oceaniche e i vortici marini posso sospingere i rifiuti e formare le cosiddette isole di plastica. Al mondo ce ne sono almeno cinque, di cui la più famosa è quella che risiede nel Pacifico settentrionale, tra le Hawaii e la California. Si chiama Great Pacific Garbage Patch, ma quello che si vede in superficie è solo la punta dell’iceberg, causa microplastiche invisibili.