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Clima: scoperti finanziamenti a negazionisti da lobby dell’energia

Documenti svelati da Greenpeace rivelano come a finanziare i negazionisti siano state le lobby delle fossili.

Clima: scoperti finanziamenti a negazionisti da lobby dell’energia

Fonte immagine: CGP Grey

I negazionisti dei cambiamenti climatici hanno vita sempre più dura. Uno smacco clamoroso viene ora da alcuni documenti ottenuti da Greenpeace grazie al Freedom of Information Act. Si tratta di carte che descrivono l’attività soprattutto dello scienziato Wei-Hock Soon, per tutti Willi Soon.

Secondo i dati diffusi da Greenpeace Willi Soon, ricercatore presso la Harvard-Smithsonian Center for Astrophysics, avrebbe ricevuto negli ultimi 14 anni circa 1,25 milioni di dollari da Exxon Mobil, Southern Company, American Petroleum Institute (API) e dalla fondazione gestita dai fratelli Koch. ultra-conservatori, per sostenere con la sua opera scientifica fatta di pubblicazioni peer-reviewed e interventi in dibattiti pubblici, che l’uomo non è responsabile del surriscaldamento del clima, ma che esso è causato da variazioni dell’attività solare.

Dal 2005 principale finanziatore è stata la Southern Company, che ha dato a Soon 410 mila dollari, ma anche Exxon Mobil avrebbe fatto lo stesso con 335 mila dollari fino al 2010. L’API avrebbe messo in campo 274 mila dollari, mentre 230 mila sarebbero arrivati dalla Fondazione Charles G Koch, che deriva gran parte delle proprie ricchezze proprio dalla raffinazione del petrolio. A questi soldi si aggiungerebbero poi 324 mila dollari di donazioni anonime e centinaia di migliaia di dollari dalla DonorsTrust, un’organizzazione con sede ad Alexandria, in Virginia.

Soon sarebbe inoltre accusato di aver violato le linee guida relative al conflitto di interessi imposte per la pubblicazione nelle riviste scientifiche e questo proprio per avere tenuto nascosti questi finanziamenti.

Christine Pulliam, portavoce per l’Harvard-Smithsonian Centre for Astrophysics afferma che Soon non è stipendiato dall’istituto, ma riceve soldi da concessioni esterne, mentre Charles R. Alcock, direttore dello stesso, ha riconosciuto come il dottor Soon abbia violato i principi di trasparenza relativamente ad alcune riviste.

Il Dr. Soon dal canto suo non ha mai concesso molte interviste e ora non risponde alle mail e alle telefonate, mentre in recenti apparizioni aveva reagito con nervosismo alle domande circa le sue fonti di finanziamento.

Ovviamente in passato Willy Soon ha avuto notevole consenso, soprattutto dal mondo politico repubblicano degli Stati Uniti: il senatore James M. Inhofe, repubblicano dell’Oklahoma, che ha più volte definito il cambiamento climatico come una “bufala”, l’ha citato sempre con ammirazione; l’intervento del controverso scienziato è stato chiesto quando i repubblicani nella legislatura dello stato del Kansas hanno cercato di bloccare le misure per la promozione dell’energia eolica e solare e l’Heartland Institute, che fa parte del mondo del negazionismo, ha dato a Soon un premio per il coraggio.

Ora però la sua attività potrebbe subire uno stop. Molte delle riviste sulle quali sono apparsi i suoi lavori, venute a conoscenza dell’origine dei fondi sui quali si basa la sua attività, promettono di esaminare bene la questione e si potrebbe arrivare al ritiro dalle riviste delle sue pubblicazioni.

Secondo quanto ha affermato Kert Davies, direttore esecutivo del Climate Investigations Center, finanziato da fondazioni che cercano di limitare i rischi del cambiamento climatico:

Quello che si vede è la continuazione di una campagna a lungo termine da parte di specifiche aziende e di interessi nel campo dei combustibili fossili, per minare il consenso scientifico sul cambiamento climatico.

Un po’ quello che era successo dal 1960 nella lotta contro i danni causati dal tabacco, lotta in cui le aziende produttrici avevano tirato fuori le unghie per contrastare una legislazione che mettesse in primo piano la salute, ma avevano fallito, così come si spera falliranno le lobby del petrolio.

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