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Camomilla contro il mal di stomaco

La camomilla tra i rimedi naturali per ovviare al mal di stomaco e il mal di pancia: ecco come e perché.

Camomilla contro il mal di stomaco

La camomilla è una sostanza che si trova nei fiori, in quelle piccole e deliziose corolle bianche che in estate spuntano un po’ dappertutto. Naturalmente la camomilla si acquista in erboristeria, o addirittura al supermercato, già pronta in busta o liofilizzata, anche se in quest’ultimo caso ha sicuramente meno potente efficacia rispetto a quella presa in erboristeria. La camomilla comunque viene in aiuto contro mal di stomaco o mal di pancia di differente natura e origine.

L’azione della camomilla sullo stomaco

La camomilla viene utilizzata come rimedio della nonna contro i dolori addominali, in particolare quelli relativi a bruciori di stomaco e intestinali, grazie alla presenza di flavonoidi, che leniscono dolori e irritazioni nel tubo digerente e nelle pareti dello stomaco. Non solo: la camomilla ha un effetto antinfiammatorio per via di alcune sostanze, tra cui l’a-bisabololo: questo rende la camomilla anche un gastroprotettivo, e così è consigliabile consumarne sempre un po’ dopo il pasto, per evitare bruciori di stomaco, soprattutto quelli indotti dall’uso di alcol. Ma in quali forme la camomilla può essere usata come rimedio naturale? Ecco qualche consiglio.


Infuso di camomilla

Realizzare un infuso di camomilla è facile. Basta acquistarla in erboristeria e metterne un cucchiaio in una pentola all’interno della quale è stata messa dell’acqua, e portare tutto a ebollizione. Si può consumare sia calda che a temperatura ambiente, ma quando è calda può alleviare anche i dolori mestruali, qualora presenti in quell’occasione, nelle donne. Ed è anche un incredibile ansiolitico naturale che permette di riposare meglio.

Tisana alla camomilla

Preparare una tisana è molto simile a preparare un infuso. Con l’essenza di camomilla in una pallina traforata, oppure anche con la camomilla in busta (anche se ha un effetto molto più lieve, per via del processo di conservazione e soprattutto per la tempistica con la quale viene consumata), si bolle dell’acqua e si lascia tutto in infusione, un po’ come avviene per il tè. Sia per l’infuso che per la tisana si può aggiungere dello zucchero, meglio se di canna o al limite, se il problema non è molto grave, anche del miele.

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