Greenstyle Benessere Salute Bambini, plastica danneggia le funzioni cognitive

Bambini, plastica danneggia le funzioni cognitive

L'esposizione alle sostanze chimiche presenti nella plastica inciderebbe negativamente sullo sviluppo mentale e cognitivo dei bambini.

Bambini, plastica danneggia le funzioni cognitive

Fonte immagine: Unsplash

Secondo uno studio recente, condotto da un team di esperti e scienziati del Project TENDR, le sostanze chimiche contenute nella plastica potrebbero impattare negativamente sullo sviluppo del cervello dei bambini.

La responsabilità sarebbe da imputare alla presenza degli ftalati, ovvero degli agenti chimici plastificanti in grado di migliorarne la flessibilità e la modellabilità del prodotto finito. Il team del Project TENDER (Targeting Environmental Neuro-Development Risks) lavora da tempo in favore del benessere dei più piccoli.

In particolare dell’esposizione di questi ultimi alle sostanze chimiche e tossiche contenute nei prodotti di largo consumo presenti in commercio. Sotto la lente di ingrandimento sarebbero finiti proprio gli ftalati, in grado di agire negativamente sullo sviluppo ormonale personale. Con un’incidenza specifica anche sugli organi sessuali favorendo un’alterazione dello sviluppo degli spermatozoi stessi. Ma non solo, perché agirebbero anche sulla fertilità femminile, favorendo inoltre una maggiore predisposizione ad allergie e asma.

Plastica e ftalati, un problema per la salute dei bambini

La presenza degli ftalati risulta corposa nella plastica, vi è traccia del loro passaggio in molti articoli di uso comune come shampoo, imballaggi alimentari, pavimenti in vinile, abbigliamento, tende da doccia, plastica automobilistica, prodotti antimacchia e molto altro. Gli studi in merito avrebbero evidenziato una correlazione tra il loro impiego e una serie di problematiche infantili quali disturbo dell’attenzione, dell’apprendimento e del comportamento.

Gli esperti e gli studiosi da tempo hanno lanciato l’allarme producendo una serie di ricerche a riprova delle loro tesi. Una serie di test effettuati su popolazioni differenti sparse lungo tutto il Pianeta, ma con risultati identici, che evidenzierebbero la negatività data dall’esposizione a queste plastiche durante i primi anni di vita.

Della problematica si è interessata anche la CBS New York che ha realizzato un servizio a tema, sottolineando la correlazione tra ftalati e ritardo del linguaggio nei più piccoli. Una problematica molto presente nei bambini delle generazioni più recenti.

Fonte: One Green Planet

Le informazioni riportate su GreenStyle sono di natura generale e non possono essere utilizzate per formulare indagini cliniche, non devono essere considerate come suggerimenti per la formulazione di una diagnosi, la determinazione di un trattamento, l’assunzione o la sospensione di un farmaco , non possono sostituire in alcun caso il consiglio di un medico generico, di uno specialista , di un dietologo o di un fisioterapista. L’utilizzo di tali informazioni e’ sotto la responsabilita’, il controllo e la discrezione unica dell’utente. Il sito non e’ in alcun caso responsabile del contenuto, delle informazioni, dei prodotti e dei servizi offerti dai siti ai quali greenstyle.it puo’ rimandare con link.

Seguici anche sui canali social

Ti potrebbe interessare

Isole di plastica: cosa sono e dove sono
Inquinamento

Le correnti oceaniche e i vortici marini posso sospingere i rifiuti e formare le cosiddette isole di plastica. Al mondo ce ne sono almeno cinque, di cui la più famosa è quella che risiede nel Pacifico settentrionale, tra le Hawaii e la California. Si chiama Great Pacific Garbage Patch, ma quello che si vede in superficie è solo la punta dell’iceberg, causa microplastiche invisibili.