Corbezzolo
Il corbezzolo è una di quelle piante che, da tempi immemori, attira le curiosità dell’uomo. Diffusa in buona parte del Mediterraneo e in alcune zone dell’Irlanda, questo arbusto è noto sin da tempi antichissimi e incuriosisce da sempre l’uomo per via dell’aspetto dei suoi frutti.
Questi, di forma circolare e dalla buccia ricoperta di piccole protuberanze, assumono infatti un colore rosso intenso, motivo per cui questa specie è diventata una gettonata varietà ornamentale. Eppure il corbezzolo non è utilizzato solo per decorare giardini e campi, ma anche come fonte alimentare, grazie ai frutti commestibili.
Ma quali sono le proprietà del frutto, come si mangia normalmente e, soprattutto, quali rischi possono essere legati alla sua assunzione? Di seguito, qualche informazione utile.
Con il termine corbezzolo si indica indifferentemente l’albero o il frutto dell’Arbutus unedo, una pianta conosciuta anche come albatro oppure arbuto. Si tratta di una specie da frutto appartenente alla famiglia delle Ericaceae, come già accennato diffusa su gran parte delle coste del Mediterraneo e in alcune zone dell’Irlanda.
Per il loro clima mite, sono Spagna e Italia le due nazioni che vedono una produzione più fiorente e proprio in questi Paesi sono nate moltissime tradizioni alimentari legate al frutto.
La pianta si caratterizza per un aspetto cespuglioso e ramificato, di natura sempreverde, con altezze variabili fino a 8 metri. Le foglie presentano una forma ovale e dal profilo dentellato, di intenso colore verde. Da queste ultime hanno origine dei piccoli fiori penduli, solitamente bianchi o rosa, ricchi di nettare. Non a caso, le api ne vanno ghiotte e proprio per questa ragione esiste un pregiato miele di corbezzolo.
Non è però tutto, poiché la pianta ciclicamente produce dei singolari frutti: delle bacche di piccole dimensioni, ricoperte da una superficie ruvida e da protuberanze, dall’intenso colore rosso. La polpa è invece gialla e rappresenta la parte commestibile del frutto.
A differenza di moltissime altre piante da frutto, il corbezzolo non ha un ciclo di vita perlopiù primaverile o estivo, ma le sue bacche si presentano invece copiose durante l’autunno. Per questa ragione, il frutto viene spesso o scelto proprio per celebrare la stagione autunnale.
Per quanto si decisamente diffuso sul territorio italiano – in particolare lungo le coste e con una prevalenza in Sicilia, Sardegna e Toscana – il corbezzolo non è un frutto eccessivamente richiesto sulla grande distribuzione. Questo perché è stato considerato a lungo molto povero, tanto che in passato veniva spesso destinato all’alimentazione del bestiame.
Data una simile ragione, sono molto gli italiani che non conoscono il sapore di queste bacche e che, almeno una volta nella vita, si saranno chiesti che gusto ha il corbezzolo. Si tratta di un frutto dalla polpa lievemente acidula, dolciastra, dalla consistenza pastosa sul palato e capace di donare delle insolite note gustative.
È nota la marmellata di corbezzolo, una conserva molto apprezzata.
Il corbezzolo è un frutto che può garantire ottime proprietà all’organismo, anche se dovrebbe essere consumato con parsimonia, poiché gli eccessi potrebbero portare a fastidiose conseguenze. Ma quali sono i valori nutrizionali del frutto e, soprattutto, i benefici per l’organismo?
Il profilo nutrizionale del corbezzolo è molto interessante. Per 100 grammi di frutti, si rilevano i seguenti valori nutrizionali:
Dato questo apporto, è facile capire innanzitutto quanto l’alimento sia poco calorico e, quindi, dal basso impatto sul metabolismo e perciò adatto anche durante un periodo di dieta per perdere peso. Non è però tutto, poiché il corbezzolo è anche ricco di vitamine – in particolare la C e la E – con forte effetto antiossidante per l’organismo. Ancora, offre minerali come sodio, potassio, calcio, magnesio e fosforo.
Il consumo di corbezzolo può apportare alcuni benefici all’organismo, grazie proprio alle sue proprietà nutrizionali analizzate nel precedente paragrafo. Entrando nel dettaglio:
I corbezzoli possono essere consumati in molti modi e, fatto forse non conosciuto ai più, non sono solo i frutti della pianta quelli utilizzati a scopo alimentare. In linea generale:
Già il nome del corbezzolo suggerisce alcuni rischi connessi al consumo eccessivo di queste gustose bacche. Il termine botanico Arbutus unedo sembra fatti essere scelto in onore a Plinio il Vecchio, il quale suggeriva di consumare non più di un frutto alla volta, proprio poiché tende a generare in fretta fastidiosi effetti collaterali. “Unum” ed “edo“, appunto, “mangiane solo uno“.
Questa evidenza deriva dall’elevata presenza di alcaloidi all’interno della polpa del frutto. Consumandone molti esemplari – un’eventualità tutt’altro che rara, perché il gusto acidulo ma gradevole spinge ad assaporare diversi frutti alla volta – si possono quindi sperimentare dei disturbi dell’apparato gastrointestinale, come dolore allo stomaco, nausea, accumulo di aria e diarrea.
Ancora, può essere causa di reazioni allergiche anche gravi nelle persone colpite da allergie specifiche al frutto o da ipersensibilità rare.
Questi effetti collaterali non devono però spaventare, il consumo moderato ed equilibrato, infatti, è decisamente sicuro per l’organismo. Di tanto in tanto, concedersi un corbezzolo non farà affatto male, anzi, oltre al piacere per il palato, se ne ricaveranno enormi benefici per l’organismo.