Viburno
Il viburno rappresenta una delle varietà più apprezzate ed eleganti per decorare giardini e spazi verdi domestici, grazie ai suoi pittoreschi fiori bianchi. Molto popolari in tutta Italia, anche perché mediamente semplici da coltivare, questi arbusti possono davvero cambiare l’aspetto dei giardini, trasformandoli in ambienti mozzafiato.
La fioritura di questi alberi non è infatti solo intensa, ma anche capace di attirare nel proprio spazio verde dei bellissimi esemplari come le farfalle. Ma come si coltiva il viburno, come si cura nel tempo e, soprattutto, quali sono le varietà più diffuse?
Come già accennato, il viburno viene coltivato su tutto lo Stivale e ne esistono molteplici varietà, tutte caratterizzate da prolifiche e candide fioriture.
Di seguito, tutte le informazioni utili sia per gli appassionati di giardinaggio che per coloro che si avvicinano alla cura di questo arbusto per la prima volta.
Con il termine popolare di viburno si indicano degli arbusti dell’omonimo genere Viburnum, appartenente alla famiglia delle Caprifoliaceae. Originario di Europa, America settentrionale e Asia, questo genere comprende sia arbusti cespugliosi che veri e propri alberi, con altezze comprese tra i 5 e i 10 metri.
Le varie specie che caratterizzano il viburno si possono diversificare per il loro ciclo vitale: alcune varietà sono infatti sempreverdi, altre invece presentano delle foglie caduche.
Per quanto oggi ne esistano molteplici varietà, quasi tutte condividono alcune peculiarità in comune. Innanzitutto, sia le specie caduche che quelle sempreverdi si sviluppano con moltissime ramificazioni, sulle quali prendono vita delle abbondanti foglie dentate e lobate, di intenso colore verde.
I fiori sono invece raccolti a gruppi di piccoli esemplari, fino alla formazione di caratteristici ombrelli, la fioritura è abbondante soprattutto nel periodo estivo e autunnale.
Inoltre, quasi tutte le varietà di viburno proprio in autunno producono degli abbondanti frutti, delle bacche rossastre: alcune di queste commestibili per l’uomo, anche se nella maggior parte delle specie si tratta invece di bacche moderatamente tossiche.
Questi frutti, tuttavia, sono fondamentali per numerosi insetti, tra cui le già citate farfalle e per il nutrimento di passeri e altri volatili.
Come già accennato, sono diverse le varietà e le specie di viburno oggi disponibili. Una prima divisione avviene tra specie arbustive e arboree, dopodiché queste vengono ulteriormente separate a seconda della natura caduca oppure perenne delle foglie.
Tra le specie ornamentali, si citano innanzitutto tre esemplari molto diffusi lungo tutto lo Stivale, anche perché spesso dalla crescita spontanea:
Vi sono poi altre specie meno diffuse sullo Stivale, scelte perlopiù per la decorazione di giardini privati o serre, ma dalle interessanti caratteristiche:
Date le altezze che le varie specie di viburno possono raggiungere, la loro coltivazione avviene perlopiù in giardino. Questo non vuol dire che la pianta non possa essere coltivata in vaso, magari optando per varietà di media altezza.
Ma quali sono i passaggi da seguire per ottenere un viburno maestoso e dall’abbondante fioritura?
Il primo passaggio è quello di valutare le necessità della pianta: per crescere rigoglioso, il viburno ha bisogno che vengano soddisfatte alcune condizioni:
Come già accennato, il viburno può essere efficacemente coltivato sia in vaso che in giardino. La seconda di queste opzioni rappresenta la sua dimora d’elezione, mentre il vaso è destinato alle specie dall’elevazione più ridotta.
In ogni caso, il contenitore dovrà essere sufficiente grande da accogliere le radici: sul fondo è meglio predisporre un letto di ghiaia e cocci, oppure di palline di argilla espansa, per favorire il deflusso dell’acqua. Si procede poi riempiendo con terriccio mediamente morbido, mescolato a sabbia oppure alla torba.
La coltivazione può avvenire per seme, ma si tratta di un processo molto lungo: serviranno diversi anni, infatti, affinché la pianta possa raggiungere la sua altezza definitiva. È molto più semplice procedere con piantine d’acquisto, già dell’altezza desiderata, da trapiantare nella dimora finale.
Un’alternativa è rappresentata dalla talea, che si può realizzare in estate tagliando dei rametti di circa 10-15 centimetri di lunghezza.
Questi andranno inseriti in profondità in un vaso ricolmo di terriccio e sabbia, annaffiati abbondantemente la prima volta e poi coperti con del telo in plastica. Il vaso andrà quindi posizionato in penombra e, ogni due settimane circa, innaffiato.
Le radici appariranno stabili entro un paio di mesi, quando i piccoli rametti cominceranno a produrre nuove foglie.
Come tutte le piante ornamentali, anche il viburno necessita di alcune cure cicliche. In particolare:
Fonti