Umidità, igrometro
Quello dell’umidità in eccesso è probabilmente uno dei problemi più diffusi all’interno delle case italiane. Il luogo geografico in cui si vive, un isolamento non corretto delle pareti, gli usi domestici dell’acqua in casa sono tutti fattori che contribuiscono a questa problematica, rendendola davvero insostenibile.
Le conseguenze non sono poche, sia per gli ambienti – ad esempio con l’apparizione di muffe oppure il rigonfiamento dei mobili – che per l’uomo. Tassi di umidità eccessivi possono infatti essere davvero dannosi per la salute. Ma come intervenire, come prevenire l’umidità in casa e quali rimedi naturali si rivelano utili per eliminarla?
Come già accennato, spesso l’umidità in casa è dovuta a un isolamento non efficiente delle pareti. Per questa ragione, prima di tentare con rimedi naturali e casalinghi, è utile verificare la struttura e richiedere l’intervento di esperti, in caso si rendano necessarie opere di ristrutturazione.
I cosiddetti rimedi della nonna possono fare poco per combattere un’umidità cronica e stratificata nelle mura dell’abitazione. Di seguito, qualche consiglio utile.
Prima di domandarsi come risolvere il problema di un’eccessiva umidità in casa, è necessario capire perché si formi. Innanzitutto, va sottolineato come gli ambienti di vita siano normalmente umidi: una certa quantità d’acqua è presente nell’aria e, all’interno di spazi chiusi, tende ad aumentare sia per via della respirazione che per necessità quotidiane come l’uso del bagno o la cucina.
Anzi, ambienti fin troppo secchi potrebbero addirittura limitare la qualità della vita degli inquilini, in modo non troppo dissimile ad un eccesso di umidità. Ma quali sono i livelli di umidità considerati normali all’interno dell’abitazione e, per questo, innocui?
Il tasso di umidità di un ambiente chiuso viene misurato con un apposito strumento, l’igrometro, in relazione alle dimensioni della stanza e alla sua temperatura. In linea generale, un luogo salubre dovrebbe rimanere a un livello di umidità del 50-60%, se si considera una temperatura media di circa 20° C.
Ma quali sono le ragioni che portano a superare questa soglia, un livello che nei casi gravi può superare abbondantemente l’80%? Alcune ragioni sono strutturali, ossia dipendono dalle tecniche con cui l’edificio è stato costruito:
Vi sono poi motivi umani, dovuti a cattive abitudini quotidiane:
Come ricordato in apertura, l’umidità eccessiva provoca innanzitutto danni agli ambienti in cui si manifesta. Fra i più noti, si elencano:
Non solo danni materiali, l’umidità troppo elevata può essere deleteria anche per la salute. Tra i disturbi più comuni, si citano:
Il primo passo per ridurre il rischio di sviluppare umidità in casa è quello di dedicarsi alla prevenzione. Vi sono infatti facili consigli che permettono di evitare un accumulo non previsto di acqua negli ambienti di vita:
Ma cosa fare una volta che l’umidità si è manifestata? Come ridurre l’acqua vaporizzata in casa, prima che penetri in profondità nelle pareti e generi muffa? Fortunatamente, vi sono alcuni rimedi naturali certamente utili a questo scopo.
Il primo passo da effettuare per ridurre l’umidità in casa, è quello di verificare le condizioni di pareti e pavimenti. Sarà infatti necessario controllare l’assenza di perdite dalle tubature dell’acqua, esaminare con attenzione eventuali infiltrazioni – magari dovute alle tubature di altri condomini – e, se necessario, risolvere queste problematiche con le opportune opere murarie e idrauliche.
Se si vive in un luogo naturalmente molto umido, ad esempio nei pressi di corsi d’acqua, è possibile far installare dei sistemi di raccolta che, tramite speciali tecniche di assorbimento e aspirazione, possono raccogliere l’acqua in eccesso per raccoglierla in appositi serbatoi. Ancora, è possibile avvalersi di speciali sensori per allertare gli inquilini quando i livelli di umidità superano la soglia critica.
Il sale grosso è il più noto rimedio naturale contro l’umidità in casa, non a caso è usato sin da tempi antichissimi proprio a questo scopo. Questo minerale ha infatti la capacità, per osmosi, di attirare e trattenere grandi quantità d’acqua, evitando così il loro accumulo negli ambienti. Ma come sfruttare queste caratteristiche?
È sufficiente versare un chilo di sale grosso in una bacinella forata oppure in uno scolapasta, da adagiare poi su un secchio oppure una pentola. In pochi giorni, il sale attirerà l’acqua vaporizzata nell’aria e la assorbirà, per poi convogliarla nell’apposito contenitore. È comunque utile dotarsi di un igrometro portatile o di sensori di umidità, poiché un ricorso troppo frequente al sale potrebbe infatti seccare l’aria.
In modo simile al sale, anche il bicarbonato ha un elevato effetto assorbente e può essere quindi utilizzato per trattenere l’acqua in eccesso. Anche in questo caso, è sufficiente posizionarne un chilo in una bacinella forata, adagiata a sua volta su un secchio.
Per l’umidità accumulata invece negli armadi, con il rischio che sugli abiti si formi la muffa, si consiglia l’uso di palline di gomma arabica, da utilizzare in modo simile agli aromatizzanti alla lavanda oppure alla naftalina.
Vi sono poi altri metodi efficaci, per quanto non propriamente naturali. Il primo è ricorrere alle sfere di silice, note anche come Silica Gel, in vendita nei negozi specializzati. Hanno un elevatissimo potere assorbente e possono essere distribuiti nei punti strategici della casa.
L’altra è la calce, che funziona in modo del tutto simile al sale. Tuttavia i pericoli possono essere molti, soprattutto se in casa sono presenti animali domestici e bambini. La calce è irritante, in particolare per gli occhi e le vie respiratorie, il contatto diretto con le mucose può portare a danni irreparabili.