Ondata di caldo
Quello con la temibile ondata di caldo è un appuntamento ormai costante di ogni estate, da qualche anno a questa parte. A causa di diversi fenomeni meteorologici, ma soprattutto dei cambiamenti climatici in atto, le temperature diventano sempre più torride, ben più delle normali medie di stagione. Ma per quale motivo si formano le ondate di caldo e, soprattutto, quali sono i loro effetti sulla salute?
Purtroppo, data l’alterazione del clima e degli habitat naturali causati dall’uomo, bisognerà imparare a convivere con l’ondata di caldo. Gli esperti spiegano che, senza un’inversione di rotta nei livelli di inquinamento e deforestazione del Pianeta, questi fenomeni si faranno sempre più frequenti e insistenti. Accompagnati anche da calamità, incendi e siccità in primis. Di seguito, qualche informazione utile.
Nel linguaggio comune, con il termine ondata di caldo si indica un fenomeno atmosferico improvviso, che determina un periodo meteorologico in cui le temperature tendono a essere abbondantemente sopra la media di stagione.
Non si tratta di una semplice “bolla di calore”, ossia di qualche giornata più calda del solito per via delle correnti torride provenienti dalle regioni più a sud del mondo, bensì di un periodo esteso anche per parecchie settimane.
Le ondate di calore si manifestano soprattutto nelle regioni a clima temperato, dove accorgersi di alterazioni della temperatura rispetto al periodo di riferimento è più facile. Secondo i meteorologi, l’ondata di caldo si caratterizza per:
Quello delle ondate di caldo è un fenomeno che si registra da sempre, anche se negli ultimi anni si è reso più frequente e gravoso. In Italia, ad esempio, capita da almeno un lustro di registrare più ondate di calore successive dall’inizio della primavera fino all’autunno inoltrato.
Ma quali sono le ondate di caldo più famose della storia?
Ma per quale ragione di forma l’ondata di caldo, quali condizioni alimentano questo fenomeno?
Normalmente, le ondate di calore sono determinate da alcuni fattori meteorologici, come il normale andamento delle correnti. L’area del Mediterraneo, e quindi anche l’Italia, è in estate da sempre coinvolta da correnti anticicloniche provenienti dall’Africa.
Queste, soffiando dal centro del Continente verso nord, si caricano di calore in Paesi quali il Marocco, la Libia e l’Algeria. Ancora, lo Stivale è spesso coinvolto da flusso di origine sahariana.
Eppure, a pesare maggiormente sulla presenza sempre più frequente di ondate di caldo, non vi sono i fenomeni meteorologici considerati naturali. Questi diventano sempre più aggressivi a causa dei cambiamenti climatici in corso, i quali determinano un aumento delle temperature medie a livello globale.
Entro il 2050, si rischia di superare di 1.5 gradi medi globali la temperatura tipica dell’epoca preindustriale, per effetto di:
Questi elementi, in aggiunta ad altre forme di inquinamento come i rifiuti, la plastica negli oceani che riscalda le acque, la deforestazione e l’aumento degli incendi dolosi, porta ad alcune condizioni:
L’aumento delle temperature, con le improvvise ondate di calore, non hanno però effetto soltanto sulla natura o, meglio, sul suo impoverimento. Impattano sensibilmente anche sulla salute umana.
Il caldo afoso ha effetto innanzitutto sulla pressione arteriosa. Quando le temperature esterne sono soffocanti, il corpo perde molti liquidi, rendendo anche il sangue più denso.
Nel frattempo, si verifica una diffusa vasodilatazione, che porta – data anche la riduzione dei liquidi – a cali improvvisi della pressione. Si hanno come conseguenza malori, svenimenti, stanchezza, difficoltà di deambulare, difficoltà respiratorie e vista offuscata.
Con temperature sempre più afose, aumenta la sudorazione. Questo è un meccanismo di difesa che l’organismo mette in atto per raffreddare il corpo: emettendo liquidi dai pori della pelle, rinfresca il corpo.
Questo meccanismo, tuttavia, porta a una grande perdita di sali minerali – in particolare il potassio – e, nei casi più gravi, al collasso. Data l’enorme perdita di liquidi e di sali, l’organismo non è più in grado di compensare l’aumento della temperatura corporea e, di conseguenza, si perdono i sensi.
Anche le vertigini sono un sintomo frequente delle ondate di caldo e spesso sono correlate a più fattori:
Ma non è tutto, le vertigini potrebbero essere il primo sintomo di problematiche più gravi come il colpo di calore, lo svenimento, il collasso, le crisi convulsive, le difficoltà respiratorie. Tutti problemi che, soprattutto per le persone più fragili come gli anziani, possono avere anche effetti letali.
Purtroppo, a livello personale, non vi è molto per limitare gli effetti delle ondate di caldo. Il consiglio è rimanere in casa nelle ore più torride della giornata, soprattutto in caso di patologie pregresse anche gravi, preferibilmente in ambienti climatizzati.
Vi sono però dei rimedi naturali e consigli della nonna che potrebbero risultare utili: