Mimosa
La mimosa è una delle più famose piante ornamentali e non solo per i suoi singolari fiori gialli, ma anche perché scelta a simbolo della Festa della Donna. Non a caso, questa pianta fiorisce già dalla fine di febbraio fino a tutto marzo incluso e, dato il periodo, si rivela ottima per questa celebrazione. Ma come si coltiva in vaso e in giardino?
Poiché pianta abituata anche ai climi più rigidi, data la sua fioritura tardo-invernale, la mimosa è un vegetale che può essere coltivato su gran parte dello Stivale. In ogni caso, è sempre consigliato chiedere un parere preliminare al proprio fornitore di prodotti di botanica di fiducia, per vagliare la compatibilità della pianta con le temperature tipiche della propria zona di residenza.
Tutti la conoscono come fiore tipico della Festa della Donna anche se, durante questa ricorrenza, vengono usate anche altre piante dai fiori simili. L’Acacia dealbata è una pianta arbustiva appartenente alla famiglia delle Mimosaceae o, ancora, delle Fabaceae secondo la classificazione APG.
Si tratta di una pianta pioniera, ossia capace di insediarsi su terreni un tempo spogli. Inoltre, è anche una delle prime a fiorire con la fine dell’inverno.
Della mimosa siamo tutti abituati a osservarne i rametti, presenti in abbondanza nei negozi dei fioristi, oppure agli angoli delle strade, proprio in occasione dell’8 marzo. Ma non tutti sanno che non si tratta di un fiore di pochi centimetri d’altezza, bensì di un elevato albero.
Può infatti raggiungere dagli 8 ai 15 metri, con un aspetto arbustivo importante, una chioma rigogliosa e una capacità di creare ombra elevata. Le foglie sono sempreverdi e presentano delle sfumature argentate e si riuniscono sui rametti in decine di esemplari, di forma stretta e allungata.
I fiori sono invece dei capolini globosi di intenso giallo, dal caratteristico profumo: possono spuntare a decine sullo stesso ramo. La pianta produce anche un frutto, di colore nero, che tuttavia non viene considerato per il consumo alimentare.
L’Acacia dealbata è assolutamente importante all’interno degli ecosistemi poiché, con la sua fioritura tardo-invernale, rappresenta la prima forma di nutrimento per molte specie animali e selvatiche. Anche per gli api e insetti impollinatori, ghiotti del nettare di questi fiori.
In molti si chiederanno perché, in occasione della Festa della Donna l’8 marzo, sia ormai tradizione regalare un rametto di mimosa. Vi sono diverse interpretazioni su questa usanza, anche se non tutte sono state sottoposte ad adeguata verifica storica. Fra le più diffuse, si elencano:
La mimosa, in qualità di pianta pioniera, è abbastanza semplice da coltivare. Tuttavia, per raggiungere una sufficiente fioritura, bisognerà attendere qualche tempo: d’altronde l’Acacia dealbata è un vero e proprio albero e, di conseguenza, può richiedere anche qualche anno prima di raggiungere la sua altezza definitiva.
Ma quali sono le attenzioni di cui la pianta ha bisogno per crescere rigogliosa?
Per quanto sia abbastanza rustica, la mimosa richiede il soddisfacimento di alcune condizioni affinché possa crescere senza troppi intoppi. In particolare:
La pianta della mimosa può essere efficacemente coltivata in vaso e in giardino, sebbene questa seconda ipotesi sia quella maggiormente raccomandata. Si tratta infatti di un vero e proprio albero e, in quanto tale, ha bisogno di potersi estendere in altezza per poter crescere rigoglioso.
In ogni caso, qualora si scegliesse il vaso, sul fondo del contenitore andrà predisposto un letto di ghiaia e cocci oppure di palline di argilla espansa, per incentivare il deflusso dell’acqua: i ristagni possono infatti portare alla morte delle radici. In giardino, invece, si consiglia di trattare il terreno con del concime organico, come ad esempio del compost, prima di avviare la coltivazione.
La mimosa può essere innanzitutto coltivata per semina: i semi vanno adagiati in un terriccio morbido tra aprile e maggio, meglio se ricco di sostanze organiche. Quando i germogli avranno raggiunto i 10 centimetri d’altezza, si potranno trasferire in piccoli vasi.
Lo spostamento nella dimora definitiva di norma non arriva prima di giungere ai 40-50 centimetri d’altezza. Di questa pianta si possono anche realizzare delle talee: è sufficiente tagliare un rametto di una quindicina di centimetri, procedendo sotto le gemme e con un taglio obliquo, e rimuoverne tutte le foglie tranne quelle apicali.
A questo punto, lo si inserisce in un terreno morbido e drenante fino all’apparizione delle radici, per poi trasferirlo in vaso oppure in giardino.
Così come tutte le altre varietà di piante, anche la mimosa ha bisogno di alcune cure cicliche da effettuare nel tempo. Di seguito, quelle più diffuse:
Fonti