Le flessioni, ovvero i piegamenti sulle braccia, sono fra i più diffusi esercizi per tonificare il corpo e rinforzare la muscolatura. Detti anche push-up, sono la prima scelta per allenare la parte superiore del corpo, soprattutto in assenza di attrezzature specifiche. Ma quali sono i muscoli coinvolti?
I piegamenti sulle braccia fanno parte dell’universo degli esercizi a corpo libero e, come facile comprendere dalla posizione che si assume durante l’allenamento, coinvolgono principalmente le braccia, i pettorali e anche l’addome, sebbene quest’ultimo in misura minore. Prima di scoprire quali siano i muscoli interessati, però, è utile fornire qualche precisazione.
Per comprendere su quali muscoli si andrà a lavorare con una serie di flessioni, è innanzitutto necessario imparare quale sia la posizione corretta per la loro modalità base. È sufficiente poggiare al suolo le mani nel modo sbagliato, infatti, per spostare il peso del corpo e non sollecitare la giusta fascia muscolare.
Disposti nella posizione classica, ovvero con le mani poggiate sul pavimento e le gambe chiuse e tese, è necessario controllare alcuni fattori prima di cominciare:
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I piegamenti sulle braccia permettono di lavorare su differenti gruppi muscolari, ma le fasce coinvolte variano a seconda della posizione assunta. Ad esempio, con le mani ravvicinate al busto si andranno principalmente ad allenare i muscoli di braccia e pettorali alti, mentre con arti più distanziati si otterranno più risultati su quelli laterali. In un primo momento è utile farsi seguire da un personal trainer per individuare le parti del proprio corpo che necessitano di più cura, quindi per imparare tutte le corrette posizioni. In linea generale, sono le seguenti le zone coinvolte nell’allenamento.
Vale la pena aggiungere, infine, come le flessioni possano essere effettuate anche a casa, poiché si tratta di un esercizio a corpo libero che non necessita la presenza di un osservatore, né particolari norme di sicurezza. Ovviamente, il programma di training così come l’intensità dovrà essere prima vagliata con personale esterno e, non ultimo, con il medico per valutare eventuali condizioni pregresse che potrebbero rendere l’esercizio controindicato.