Un concentrato di grassi, zuccheri e calorie senza alcun nutriente benefico. È l’identikit del junk food, il cosiddetto cibo spazzatura. Un cibo che ci fa male ma che, nonostante questo, è sempre più presente sulle nostre tavole, complice un marketing selvaggio che lo promuove e che miete vittime soprattutto tra bambini e ragazzi.
Quali alimenti possono essere classificati come junk food? E quali sono le loro conseguenze sulla salute di grandi e piccini? Nel nostro articolo, ti spieghiamo quali pericoli nasconde il cibo spazzatura e perché non devi abusarne.
Con il termine “junk food”, letteralmente “cibo spazzatura”, si intende comunemente una categoria di alimenti caratterizzati da:
Questi cibi si distinguono per il loro basso profilo nutrizionale, perché oltre ad avere un contenuto di calorie molto alto sono privi di sostanze nutritive utili per il nostro organismo, come vitamine, sali minerali, antiossidanti, fibre, acidi grassi essenziali.
Si tratta, dunque, di alimenti che non solo non giocano un ruolo all’interno di un’alimentazione sana ma che hanno anche effetti nocivi sulla nostra salute, soprattutto se consumati in eccesso.
Quali sono gli alimenti che rientrano nella categoria del junk food? Ecco un elenco dei principali e più diffusi cibi spazzatura:
Ciò che rende il junk food molto dannoso, soprattutto se se ne abusa, è il suo mix di ingredienti, composto da pochi nutrienti benefici e da tantissime sostanze tutt’altro che salutari. Vediamo più in dettaglio quali sono e perché sono pericolose.
Dall’analisi degli ingredienti del junk food è facile immaginare la portata delle conseguenze negative che il consumo di questi alimenti, specie se regolare e in grandi quantità, può avere sulla nostra salute. Molte ricerche hanno approfondito gli effetti nocivi del cibo spazzatura, evidenziandone l’impatto soprattutto a livello cardiovascolare e metabolico.
Come riportato dalla Fondazione Veronesi, dai risultati di uno studio statunitense pubblicato sulla rivista della European Society of Cardiology è emerso che una dieta troppo ricca di zuccheri è legata a un aumento degli accumuli di tessuto adiposo intorno ad alcuni organi vitali, in particolare intorno al cuore, nell’addome e sotto la cute.
Questa condizione è a sua volta associata a un maggiore rischio di malattie cardiovascolari e di diabete. I ricercatori sono giunti a questa conclusione dopo aver monitorato per oltre 20 anni lo stile di vita e lo stato di salute di più di 3.000 giovani adulti negli Stati Uniti.
Anche uno studio condotto da ricercatori di diverse università e istituti di ricerca francesi e brasiliani e pubblicato sul British Medical Journal ha evidenziato un legame tra il consumo di cibi ultraprocessati, caratterizzati da un alto contenuto di grassi, zuccheri, calorie e sale e da un ridotto apporto di fibre e vitamine, e un maggiore rischio di malattie cardiovascolari, coronariche e cerebrovascolari.
Una dieta ricca di grassi saturi e zuccheri aggiunti può anche avere conseguenze sulle funzioni neurocognitive, come apprendimento e memoria, oltre che sul controllo dell’appetito. Influisce, infatti, sulla funzionalità dell’ippocampo, la regione cerebrale coinvolta in questi processi.
Lo ha evidenziato lo studio di un team di ricercatori australiani e statunitensi. Il gruppo ha osservato che, dopo appena una settimana di dieta occidentale, ricca di grassi saturi e zuccheri aggiunti, i partecipanti alla ricerca avevano problemi di memoria e difficoltà a controllare la fame.
Il consumo di cibo spazzatura, dunque, ha gravi conseguenze, sia a breve che a lungo termine.
Per riassumere, nel lungo periodo l’eccesso di junk food può portare a un aumentato rischio di:
Gli effetti a breve termine del junk food, invece, possono includere disturbi come:
Gli effetti nocivi del junk food sulla salute sono particolarmente drammatici per bambini e ragazzi, principali vittime delle campagne di marketing studiate dalle aziende per aumentare il consumo di questi prodotti. A lanciare l’allarme è stata l’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità), che in un nuovo report ha denunciato che il marketing alimentare “promuove principalmente cibi che contribuiscono a diete malsane (come fast food, bevande zuccherate, cioccolato e dolciumi) e utilizza un’ampia gamma di strategie creative per attrarre un pubblico giovane (come sponsorizzazioni di celebrità e giochi)”.
Un bombardamento che avviene soprattutto nei luoghi in cui i bambini si riuniscono, come a scuola, e in televisione e che ultimamente passa anche attraverso i social più frequentati dai giovani, come TikTok.
Lo studio ha evidenziato un’associazione tra l’esposizione regolare a questi messaggi e il consumo abituale di junk food da parte di bambini e ragazzi.
Una delle conseguenze più preoccupanti è la diffusione dell’obesità infantile. Dal rapporto 2022 sull’obesità in Europa, realizzato dall’Ufficio regionale europeo dell’OMS prendendo in esame circa 250mila bambini tra i 6 e i 10 anni, risulta che quasi 1 bambino su 3 (il 29% dei maschi e il 27% delle femmine) è in sovrappeso o obeso.
L’Italia, dopo Cipro, è il paese con il peggiore tasso di obesità infantile maschile, pari al 21%, percentuale che sale al 42% includendo anche i casi di sovrappeso. Anche tra le femmine, i tassi di sovrappeso e obesità infantile sono elevati e si attestano intorno al 38%.
La diffusione del junk food è dunque un fenomeno dai molteplici risvolti negativi, che per essere arginato va affrontato su più fronti: regolamentando la pubblicità, specie quella rivolta ai più piccoli, sensibilizzando i consumatori, facendo leva sul ruolo educativo della famiglia e delle scuole per diffondere tra le giovani generazioni una cultura del mangiare sano in cui il junk food rappresenti una concessione occasionale, ma mai la regola, a tutela della loro salute.