La dieta senza grano è il regime alimentare che deve adottare chi soffre di intolleranza a questo alimento. Prima di addentrarci nell’argomento, è utile chiarire che questo tipo di intolleranza alimentare è diversa dalla celiachia: questa è relativa alla gliadina del glutine, ossia un insieme di proteine contenuto nel frumento, nell’orzo, nella segale, nel farro e in altri cereali.
Vediamo che cos’è il grano e cosa mangiare se se ne deve fare a meno.
Il grano o frumento, il cui nome botanico è Triticum, è una pianta che appartiene alla famiglia delle Graminacee. Nell’area mediterranea è probabilmente il cereale più noto e utilizzato.
A scopo alimentare vengono coltivate e impiegate due varietà di grano, diverse essenzialmente per la resistenza che offre il chicco nel corso del processo di macinazione: il tenero, impiegato perlopiù per la produzione di farina, e il duro, dal quale si ricava la semola che mescolata con l’acqua è indispensabile per fare la classica pasta.
La dieta senza grano è una alimentazione quotidiana che escluda tutti i derivati della farina di grano tenero e duro, in pratica la maggior parte dei comuni prodotti di panificazione, inclusi snack salati e dolci, e della pasta.
Un regime alimentare che escluda il grano prevede l’eliminazione di tutti i derivati della farina di grano tenero e della semola di grano duro.
Fortunatamente in commercio sono disponibili altri cereali che possono assicurare il giusto apporto di carboidrati complessi nella dieta quotidiana: riso, orzo, mais, farro, avena, miglio ed anche quinoa. Quest’ultima è una pianta erbacea che non appartiene alla famiglia delle graminacee, ma per il suo utilizzo è assimilabile a queste ultime.
Più complicato per chi segue una dieta senza grano è mangiare fuori casa o trovare in commercio snack,prodotti di panificazione e dolci senza farina di frumento.
La dieta senza grano è facilmente bilanciata secondo i comuni principi della dieta mediterranea, che prevede l’assunzione quotidiana dell’energia necessaria dal 55-60% di carboidrati, 10-15% di proteine e 25-30 % di grassi. Chiaramente la qualità dei macro-nutrienti fa la differenza:
Di seguito, un esempio di una dieta quotidiana senza grano, con la suddivisione dei vari pasti della giornata:
[BANNER_CODE]
La dieta senza grano è stata proposta qualche anno fa, dal cardiologo americano William Davis, anche a chi non soffre di alcuna intolleranza specifica a questo alimento. Secondo questo autore il grano coltivato oggi, frutto di manipolazioni genetiche atte a migliorarne la produttività, è tra le cause dell’aumentata frequenza di casi di obesità, diabete, colesterolo alto e ipertensione. Tutte condizioni che espongono il paziente ad un maggiore rischio di soffrire di malattie cardiovascolari anche gravi.