Potremmo definire l’impronta ecologica quel valore che ci permette di capire “come stiamo trattando il nostro Pianeta”. Tale parametro ci consente, infatti, di rispondere a domande del tipo: “quanta capacità biologica è richiesta al Pianeta da una data attività umana o dalla popolazione?” Saperlo ci aiuta a valutare il nostro impatto ambientale e quello derivante dalle operazioni che effettuiamo più o meno quotidianamente sulla terra. E, di conseguenza, a regolarci laddove stiamo peccando. Bene: ma come si fa a quantificarla? Sul web abbiamo a disposizione diversi strumenti in fatto di calcolatore dell’impronta ecologica.
Volendo sintetizzarne il concetto, ci affidiamo a ciò che riporta in merito Wikipedia: “L’impronta ecologica è un indicatore complesso utilizzato per valutare il consumo umano di risorse naturali rispetto alla capacità della Terra di rigenerarle”. L’impronta ecologica misura l’entità dell’uso di risorse naturali e della capacità della Terra di assorbire i rifiuti prodotti da una popolazione, una comunità, o l’intera umanità.
Questa misura valuta la superficie ecologicamente produttiva necessaria per produrre le risorse consumate da un individuo, nonché l’area necessaria per assorbire i rifiuti generati. Tale valore include la produzione alimentare, l’uso di acqua dolce, l’energia, i trasporti, la costruzione, il consumo di materiali e la gestione dei rifiuti. La somma di tutte queste componenti fornisce una visione complessiva dell’impatto ambientale di un determinato gruppo o individuo.
Calcolare l’impronta ecologica non è un’operazione semplicissima. Anzi. Innanzitutto bisogna tenere conto dei consumi in determinate categorie, che includono alimenti, abitazioni, trasporti, beni di consumo e servizi. Secondo, poi, bisogna comprendere bene come le risorse naturali che l’uomo consuma vengono prodotte. E quindi categorizzare anche questo concetto in base al territorio per energia, ai terreni agricoli, ai pascoli, alle foreste, alla superficie edificata e al mare. Importante, poi, è chiarire che l’impronta ecologica può essere calcolata per singoli individui, gruppi di persone o anche per attività.
La complessa formula che ci consente di giungere ad una stima, tiene conto, appunto, dei fattori appena elencati. Semplificando il concetto per renderlo accessibile a chiunque, il suo valore si ottiene sottraendo le risorse consumate da ciascun individuo alle risorse generate dal pianeta nel corso di un anno. Ed è espressa in ettari globali (hag). Bisogna aggiungere che, per ammissione degli stessi autori del concetto, l’impronta ecologica non è priva di limiti: la prima criticità risiede nel fatto che tutti i valori vengono ridotti ad una sola unità di misura, che è la superficie terrestre.
A chi volesse calcolare personalmente la propria impronta ecologica consigliamo di utilizzare uno dei seguenti calcolatori disponibili in rete e completamente gratuiti.
Prima di lasciarvi, vi segnaliamo un’app particolarmente utile per i più giovani adatta al calcolo dell’impronta ecologica per ragazzi. E’ pensata proprio per chi frequenti le scuole elementari e medie e si chiama “l’impronta dei fuoriclasse”. Comprende una serie di giochi e quiz attraverso i quali apprendere in maniera interessante nozioni utili sull’uso dell’energia, dell’acqua, sul riciclo consapevole e tanto altro.