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Pensione anticipata, cambio di rotta clamoroso: questa finestra d’uscita torna in gioco

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Pensione anticipata: si registra un cambio di rotta significativo. Questa finestra d’uscita torna in gioco.

Quota 103 è entrata nel sistema pensionistico italiano nel 2023, rappresentando un’evoluzione delle precedenti misure di flessibilità come Quota 100 e Quota 102. La misura consente ai lavoratori di andare in pensione anticipatamente se raggiungono contemporaneamente i 62 anni di età e 41 anni di contributi. Attualmente, la normativa vigente fissa al 31 dicembre 2025 il termine ultimo per accedere a questa forma di pensionamento.

Questa finestra di uscita ha rappresentato per molti lavoratori un’opportunità importante, soprattutto per chi desiderava lasciare anticipatamente il lavoro senza aspettare il raggiungimento dell’età pensionabile di vecchiaia (67 anni). Tuttavia, il testo iniziale della Manovra 2026 escludeva la proroga di Quota 103, limitando la possibilità di uscita anticipata al solo Ape Sociale.

Pensione anticipata, cambio di rotta clamoroso: questa finestra d’uscita torna in gioco

Parallelamente alla possibilità di pensionamento anticipato, sono stati introdotti meccanismi per incentivare i lavoratori a rimanere più a lungo nel mercato del lavoro. Nel 2024 è stato infatti attivato il cosiddetto bonus Maroni, un incentivo economico che consiste nell’eliminazione della trattenuta contributiva INPS a carico del dipendente che decide di posticipare il pensionamento, nonostante abbia maturato i requisiti di Quota 103.

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Nel 2025 questa misura è stata rinnovata e ribattezzata bonus Giorgetti. Il beneficio consiste in un aumento immediato della busta paga, dato che il lavoratore non versa più quella quota di contributi, tradotto in un guadagno immediato. Tuttavia, questa scelta comporta una riduzione del montante contributivo su cui verrà calcolata la pensione futura, creando un delicato equilibrio tra guadagni immediati e rendita pensionistica futura. Ogni lavoratore deve quindi valutare con attenzione la propria situazione personale e gli scenari previdenziali.

Il testo originario della Manovra 2026, approvato dal governo, non prevedeva la proroga di Quota 103, suscitando reazioni immediate da parte di diversi gruppi politici. In particolare, la Lega si è fatta portavoce di una richiesta di proroga integrale di questa misura, inclusa la conferma del bonus Giorgetti, con l’obiettivo di garantire una maggiore flessibilità e continuità normativa per i lavoratori prossimi alla pensione.

Il dibattito parlamentare è ancora aperto e molto acceso, con pressioni trasversali che potrebbero portare a una revisione del testo e a un reinserimento di Quota 103 nel pacchetto delle pensioni anticipate per il 2026. La discussione coinvolge non solo aspetti economici e di sostenibilità dei conti pubblici, ma anche una riflessione più ampia su come costruire un sistema previdenziale più elastico, che risponda meglio alle esigenze reali dei lavoratori.

Published by
Barbara Leotta
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