Medico
Le emorroidi sono dilatazioni patologiche delle vene emorroidali: solo in rari casi l’affezione riguarda unicamente una di esse. L’infiammazione si manifesta con la comparsa, sulla mucosa dell’ano, di noduli violacei di dimensioni variabili e di consistenza molle. In alcuni pazienti che ne soffrono, questa condizione non causa alcun sintomo, ma si tratta di casi limitati. Infatti nella maggior parte dei soggetti la dilatazione di queste vene comporta l’insorgenza di sintomi come prurito, bruciore, sanguinamento e disagio, soprattutto quando si è seduti.
Esistono due tipi di emorroidi:
In entrambi i casi è possibile la degenerazione in trombosi emorroidaria, una delle complicanze più comuni delle emorroidi. Le emorroidi trombizzate non sono pericolose, ma possono causare forti dolori e infiammazioni. In tutti i casi è inoltre possibile che ai sintomi elencati possa aggiungersi anche il sanguinamento.
In alcuni casi a determinare il sanguinamento è semplicemente la posizione che si assume e quanto o come si sta seduti nel corso della giornata. Tuttavia, soprattutto nel caso di trombosi emorroidaria è possibile che l’>eccesso di sangue accumulato la faccia scoppiare.
Il sangue di una emorroide apparirà rosso vivo su un pezzo di carta igienica.
Il sanguinamento delle emorroidi è di solito il segno della forte infiammazione e ovviamente del danno alla parete delle vene. Di solito si tratta di episodi di durata limitata, ma comportano ugualmente un certo disagio.
La perdita di sangue, anche se riconducibile per precedenti episodi alle emorroidi, andrebbe comunque riferita al medico. Molto spesso l’autodiagnosi e l’automedicazione comporta il rischio sottovalutazione dei primi segnali di malattie più gravi, come il cancro e la malattia infiammatoria intestinale, che possono avere sintomi molto simili.
In caso di prurito e dolore, il primo approccio consiste in una terapia anti-infiammatoria, che può essere sostenuta anche con semplici accorgimenti e rimedi naturali:
A questi accorgimenti è utile associare alcuni che facilitano l’evacuazione delle feci per ridurre il rischio di ulteriori irritazioni o danni alle emorroidi sanguinanti. Eccone alcuni:
Alcuni integratori a base di metilcellulosa o psillio aiutano in modo delicato a mantenere le feci idratate.
[ghshortpost id=253809 title=”Fibre: perché fanno bene alla salute” layout=”post_inside”]
A questi rimedi naturali si possono abbinare, su consiglio del medico, alcuni farmaci: in genere in crema o supposte, a base di farmaci anestetici locali. Nei casi più gravi e recidivi il medico potrebbe suggerire interventi come:
Se le emorroidi sanguinanti sono più grandi o più gravi, il medico può raccomandare un trattamento più avanzato, come un intervento chirurgico più esteso. Tutti gli interventi si svolgono in genere in anestesia generale o locale e comportano un periodo di degenza molto breve in ospedale, nei casi più semplici anche di un solo giorno.