Talvolta capita che privati cittadini assistano a casi di maltrattamento animale, ma non sappiamo come muoversi. Come denunciare chi maltratta gli animali? In realtà non è difficile, ci si muove in generale come si farebbe per sporgere altre denunce. Ecco dunque a chi rivolgersi e chi potete chiamare per un caso di maltrattamento animale.
L’articolo 544-ter del Codice Penale è chiaro per quanto riguarda i casi di reato di maltrattamento animale:
L’articolo dopo, il 544-quater, invece punisce gli spettacoli e le manifestazioni vietate che utilizzano gli animali:
Detto ciò, la legge stabilisce che chi assiste a un atto di maltrattamento animale debba denunciare l’accaduto. Potete fare tranquillamente denuncia a tutti gli organi preposti:
Come in tutti gli altri casi di denuncia, potete procedere sia per telefono (soprattutto in caso di urgenza) o andare di persona. In molti si chiedono come fare denuncia di maltrattamento animale in forma anonima. Qui c’è da considerare un fatto: la denuncia non è esattamente anonima. O meglio: se vi recate dai Carabinieri o fate denuncia tramite il modulo messo a disposizione dalle Guardie Zoofile dell’Oipa, ovviamente vi verranno chiesti i dati.
Questo sempre per rispettare la legge che prevede che sia il singolo cittadino che assiste al reato a denunciare, non delegando la responsabilità a terzi. Inoltre questo serve anche per evitare finte denunce (che costituiscono comunque un reato per falso allarme). Quello che si intende con denuncia anonima è che, ovviamente, per una questione legata anche alla privacy, né le guardie zoofile né le forze dell’ordine andranno a rivelare il nome di chi ha sporto denuncia.
Questo anche se la denuncia dovesse sfociare in un sequestro. Pensiamo per esempio a Mario Rossi che denuncia alle guardie zoofile il maltrattamento del cane X di proprietà del sig. Y. Le guardie ovviamente sapranno chi è il denunciante, ma non riveleranno mai a Y che a denunciarlo è stato il sig. Rossi. Nel caso si procedesse con un sequestro, saranno le guardie zoofile a presentarsi in tribunale come teste dell’accusa, il sig. Rossi rimarrà fuori da tutta la faccenda.
Ci sono poi delle competenze da rispettare. Solitamente le guardie zoofile si occupano di animali da compagnia, mentre se si assistono a maltrattamenti per quanto riguarda animali selvatici, meglio rivolgersi ai Carabinieri. In caso di animali d’allevamento, invece, è possibile rivolgersi ai Servizi Veterinari dell’Asl.
A seguito di denuncia gli organi preposti si recheranno sul luogo per verificare le condizioni di vita e di salute dell’animale. Questo perché a volte capita che partano denunce in casi in cui non ci sono evidenze poi di maltrattamento animale. Facciamo l’esempio di un cane molto magro perché soffre di una patologia da malassorbimento intestinale.
Magari il cane in questione è in cura continua da un veterinario, i suoi proprietari somministrano le cure del caso, ma chi passa fuori dal cancello vede solo un cane molto magro e pensa a un maltrattamento, non a una malattia. In questi casi le guardie o gli agenti accerteranno che il cane è seguito e che tutto viene fatto come di dovere, non procedendo oltre.
Nel caso in cui venisse, invece, accertato un caso di maltrattamento, si potrà procedere con sanzioni e l’obbligo da parte del proprietario di sanare la situazione (immaginiamo il caso di un cane tenuto a catena: se non vi sono altri fatti gravi in corso, multa e obbligo di provvedere a realizzare un recinto a norma per il cane).
In caso di situazioni molto gravi, invece, con decreto della Procura, sarà possibile procedere al sequestro dell’animale. Il che vuol dire che l’animale verrà portato in stallo presso le strutture previste, dove sarà curato e monitorato. Il proprietario, invece, andrà incontro a un procedimento penale con denuncia e iter in tribunale.
Giustamente ora vi starete chiedendo cosa si intende per maltrattamento animali. Ecco alcuni esempi:
Ed ecco alcuni esempi pratici di casi di maltrattamento animale che, purtroppo, molti ritengano siano situazioni normali (no, non lo sono e sono comportamenti sanzionabili):
Fonti: