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Zamioculcas o pianta di Padre Pio: caratteristiche, coltivazione e cura

La Zamioculcas, nota anche come pianta di Padre Pio, è una varietà ornamentale molto diffusa a livello domestico: ecco come coltivarla.

Zamioculcas o pianta di Padre Pio: caratteristiche, coltivazione e cura

Fonte immagine: Pexels

La zamioculcas – nota ai più come pianta di Padre Pio – rappresenta una delle varietà ornamentali più diffuse nelle case italiane. E la richiesta di questa specie è sempre più in crescita, non solo per le sue appariscenti foglie, ma anche per la sua estrema facilità di coltivazione. Ma quali sono le caratteristiche di questa pianta, quali i consigli per poterla coltivare affinché cresca rigogliosa e come curarla nel tempo?

La pianta di Padre Pio può essere coltivata pressoché in tutta Italia, soprattutto se destinata all’interno degli appartamenti, dove le temperature rimangono costanti durante il corso dell’anno. Se invece si decide di piantarla all’aperto, come ad esempio in giardino, sarà necessario informarsi sulle caratteristiche climatiche della propria zona di resistenza.

Questa specie è infatti di origine tropicale e potrebbe soffrire gli inverni troppo rigidi. Per questa ragione, prima di procedere alla coltivazione è utile chiedere consiglio al proprio fornitore di prodotti di botanica di fiducia.

Zamioculcas: cosa è

Zamioculcas Pianta di Padre Pio

La Zamioculcas zamilifolia – conosciuta più semplicemente come pianta di Padre Pio o gemma di Zanzibar – è una pianta appartenente alla famiglia delle Araceae. Si tratta di una varietà succulenta, così come dimostrano le sue foglie carnose, e l’origine è tropicale. La pianta proviene infatti dalla Tanzania e, più precisamente, dalla rigogliosa isola di Zanzibar.

I commerci tra l’Africa e l’Europa, divenuti sempre più frequenti già a inizio dell’800, hanno permesso la veloce distribuzione della specie anche nel Vecchio Continente. Alle alte latitudini la specie è scelta unicamente a scopo ornamentale, perlopiù per la crescita in appartamento, dove può approfittare di una temperatura costante e mite. Nei luoghi di origine, la succulenta cresce invece spontaneamente.

Ma quali sono le sue caratteristiche e, soprattutto, perché viene legata alla figura di Padre Pio?

Perché la pianta è associata a Padre Pio?

Padre Pio

Così come già accennato, uno dei nomi popolari destinati alla zamioculcas è quella di pianta di Padre Pio. Sono molte le leggende che associano a questa succulenta la figura del Santo di Pietrelcina, molte delle quali trasmesse oralmente a livello popolare.

Innanzitutto, pare che Padre Pio amasse curare una piccola pianticella di zamioculcas nella sua cella. Per questa ragione, si ritiene che percepire il profumo dolce della gemma di Zanzibar sia di buon presagio per la propria esistenza. Indicherebbe infatti la vicinanza con il Santo e la sua perenne protezione.

Ancora, di tanto in tanto la pianta può produrre della resina simili a lacrime, queste ultime vengono associate alla storia di sofferenza e di totale devozione che Padre Pio ha vissuto.

Caratteristiche botaniche della zamioculcas

Zamioculcas

Dal punto di vista botanico, la zamioculcas si caratterizza per molteplici fusti, raccolti a cespuglio. Questi ultimi sono dritti, eretti e carnosi, come tipicamente accade per tutte le succulente. Se coltivata in vaso, la pianta può raggiungere i 70 centimetri d’altezza, mentre nei luoghi di origine può sfiorare anche il metro.

Dai fusti prendono vita delle foglie carnose, lucide, dalla forma ovale e lanceolata. Di tanto in tanto la gemma di Zanzibar produce anche delle caratteristiche inflorescenze: queste ultime presentano una colorazione giallastra e ricordano, almeno nella forma, le calle. La fioritura non è però assicurata in ambiente domestico, mentre è più probabile in giardino soprattutto se la pianta può approfittare dell’irrorazione diretta del sole.

Potenziale depurativo della gemma di Zanzibar

Zamioculcas in vaso

La pianta di Padre Pio non è conosciuta solo per la sua incredibile bellezza e per il piacevole profumo, ma anche per il suo potenziale depurativo per gli ambienti.

In modo simile a molte altre varietà ornamentali d’appartamento, dalla dracena alla sansevieria, questa pianta sarebbe in grado di trattenere alcuni elementi nocivi quali formaldeide, metalli pesanti, i ritardanti di fiamma bromurati e i composti organici volatili (VOC). Una soluzione perfetta soprattutto in città, di conseguenza, dove lo smog e altri inquinanti possono facilmente invadere gli ambienti con la circolazione dell’aria proveniente dall’esterno.

Pianta di Padre Pio: come coltivarla

La pianta di Padre Pio è certamente una delle succulente ornamentali più semplici da coltivare: anche chi non può pregiarsi del pollice verde può sperare di ottenere una crescita rigogliosa.

Ma quali sono le necessità da tenere in considerazione prima di accogliere la zamioculcas in casa, come coltivarla in modo efficace?

Clima ideale per la zamioculcas

Termometro

Il primo passo per coltivare la gemma di Zanzibar è verificare che il luogo d’approdo, si tratti di un vaso oppure di uno spazio in giardino, garantisca un clima ideale per la pianta. Si ricorda infatti che questa specie è di origine tropicale, quindi sarà alla ricerca di temperature medio-elevate e di buona umidità per gran parte dell’anno.

In particolare, la pianta predilige:

  • Temperature primaverili, pari o superiori ai 20 gradi;
  • Umidità elevata, poiché specie che assorbe l’acqua più con l’attività di traspirazione delle foglie che dal terreno.

Al Nord e al Centro Italia è quindi maggiormente consigliata una coltivazione indoor, mentre al Sud ci si può sbizzarrire anche in giardino, considerato come le temperature rimangano comunque miti per gran parte dell’interno.

Terriccio necessario alla gemma di Zanzibar

Coltivare

Trovato il clima ideale, è necessario scegliere il terriccio più adatto per una crescita sana della gemma di Zanzibar. Questa specie infatti preferisce:

  • Un terreno morbido oppure di medio impasto, anche non eccessivamente ricco di sostanze nutritive;
  • Un’elevata capacità drenante del terriccio, poiché la pianta non resiste ai ristagni d’acqua, capaci di danneggiare irrimediabilmente le sue radici.

Semina e talea della zamioculcas

Pianta di Padre Pio, talea

La zamioculcas può essere normalmente coltivata per semina, anche se la modalità più diffusa è quella della talea. È infatti sufficiente scegliere una foglia grande e sana, inserirla in un vasetto ricolmo di sabbia e torba abbondantemente inumidite e attendere l’apparizione delle radici, prima del trapianto nella sua destinazione finale.

La talea presenta un indubbio vantaggio rispetto alla semina: vengono infatti mantenute tutte le caratteristiche genetiche della pianta d’origine, assicurando quindi una crescita comparabile a quest’ultima e una simile lucidità delle foglie.

Ovviamente, nei negozi di botanica è possibile acquistare delle pianticelle già pronte per rinvaso e trapianto, affinché si possano saltare i passaggi illustrati in precedenza.

Annaffiature della zamioculcas o pianta di Padre Pio

Annaffiare

La Pianta di Padre Pio è una succulenta abituata a temperature molto elevate, nonché a climi dalle piogge scarse come quello della Tanzania. Per questa ragione, la pianta si è evoluta per estrarre più acqua dall’umidità dell’aria che dal terreno.

Non a caso, l’eccesso d’acqua può seriamente mettere a repentaglio la sopravvivenza della pianta, poiché ne danneggia l’apparato radicale. Per questa ragione, va annaffiata con parsimonia: nei mesi freddi dell’anno non più di una volta al mese, mentre in quelli afosi una volta ogni 15 o 20 giorni. Utile è valutare il terreno con le mani: non dovrà apparire bagnato ma nemmeno eccessivamente solido e secco.

Cura della zamioculcas nel tempo

Non solo coltivazione, la zamioculcas deve essere anche curata nel tempo, affinché possa garantire anni di splendide foglie e fioriture mozzafiato. Si tratta infatti di una varietà perenne che, nelle giuste condizioni, non teme il passare degli anni.

Ma cosa fare, dal controllo dei parassiti fino alla potatura della gemma di Zanzibar?

Parassiti della gemma di Zanzibar

Afidi

Nonostante si tratti di una varietà molto resistente agli attacchi esterni, anche la gemma di Zanzibar potrebbe essere soggetta all’azione distruttiva di alcuni parassiti. In particolare, è spesso attaccata da afidi e cocciniglie.

Per contenere la proliferazione di questi fastidiosi insetti, si può far ricorso ad alcuni rimedi naturali:

  • Acqua e aceto, da spruzzare direttamente sulle foglie e sui fusti più colpiti dalla presenza di afidi e simili;
  • Cannella, da spargere attorno alla base della pianta, per scacciare gli ospiti graditi e proteggere le sue delicate radici.

Concimazione, rinvaso e potatura della zamioculcas

Compost

Infine, non mancano per la zamioculcas alcune necessità di routine, tipiche di tutte le succulente. Per garantire una crescita sana, è infatti necessario procedere a:

  • Concimazione: sebbene non sia frequente, almeno un paio di volte l’anno può essere utile arricchire il terreno con fertilizzanti biologici fortemente azotati, come il compost;
  • Rinvaso: quando il numero di fusti spuntati diventa troppo elevato, e la pianta comincia a rallentare la sua crescita per lo scarso accesso ai nutrienti del terreno, è utile un rinvaso. Bisogna però non solo valutare l’ampiezza del vaso, ma anche la sua profondità, poiché le radici tendono a svilupparsi molto verso il basso;
  • Potatura: non è strettamente necessaria, ma può essere utile rimuovere foglie in eccesso o potare i fusti meno prolifici, stimolano così una crescita ancora più rigogliosa.

Infine, si ricorda come la pianta di Padre Pio necessiti di una frequente esposizione solare: in casa andrà quindi posizionata vicino alle finestre, mentre in giardino esposta a Sud.

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