Olio vegetale incrementa il rischio di demenza secondo uno studio
Fonte immagine: Close up of Palm Oil fruits and Cooking Oil / Shutterstock
Un utilizzo eccessivo degli oli vegetali sembra poter favorire l'insorgere di demenza e altre malattie neurodegenerative come il morbo di Alzheimer.
Negli anni ’50 gli esperti hanno messo in guardia a proposito dei rischi connessi a un utilizzo eccessivo di grassi saturi contenuti in cibi e condimenti come il burro, mentre gli oli vegetali sono stati associati all’insorgere di patologie cardiache e a disfunzioni per quanto riguarda gli antiossidanti. Ora una ricerca condotta dalla dott.ssa Cate Shanahan (nutrizionista e medico di famiglia) li mette in relazione anche ai problemi legati alla demenza.
Questo a causa della formazione di placche all’interno del cervello, provocate da stress ossidativo delle membrane, un fattore che agevolerebbe l’insorgere di malattie neurodegenerative. Le tipologia di olio incriminate sono varie: di canola, di palma, di mais, di soia, di girasole, di cartamo, di riso e d’uva.
Alcuni disturbi avvertiti nell’immediato possono essere affaticamento e pesantezza, così come emicranie e fastidi alle articolazioni, ma sul lungo periodo i problemi si fanno ben più gravi, tanto da parlare di Alzheimer, una tesi avvalorata da quanto rilevato in seguito alle autopsie di alcuni pazienti affetti dal morbo:
I ristoranti e le altre attività hanno iniziato a usare gli oli vegetali per via del loro basso costo e della grande disponibilità. L’olio di oliva, solitamente, costa dalle 1o alle 50 volte in più rispetto a quelli vegetali. Inoltre, sono semplici da utilizzare in cucina a causa del punto di fumo elevato e non rilasciano odori come invece fa l’olio d’oliva. Dunque, offrono numerosi vantaggi.
Gli effetti non sono però irreversibili: Shanahan invita dunque a ridurne l’uso, anche per recuperare il piacere di gustare i cibi apprezzandone il sapore naturale, non alterato dal condimento. In alternativa meglio puntare su quelli prodotti da olive, noci di cocco, avocado o arachidi.
Un allarme in linea con quello diramato nel maggio scorso dalla European Food Safety Authority, che ha definito alcune sostanze contenute nell’olio di palma come “potenzialmente cancerogene”. Sulla questione è intervenuto un portavoce della Ferrero, affermando che quello impiegato nella produzione della Nutella è raffinato a basse temperature e dunque sicuro.