Italiani ultimi in Europa per l’uso della bicicletta. Olandesi primi
Nella classifica dei paesi più "cliclisticamente virtuosi", prima l'Olanda, ultima l'Italia. Se aumentasse l'uso della bici, l'Europa ridurrebbe del 5% la CO2
Che in Olanda si vada molto più in bicicletta che in Italia è cosa piuttosto nota. Recenti studi hanno, però, messo in luce come, se triplicasse la percentuale di spostamenti urbani in bici, l’Europa riuscirebbe a ridurre del 5% la propria produzione di CO2, nonché a diminuire lo smog cittadino, con evidenti risultati per la salute di tutti.
Lo stesso studio ha stilato una speciale classifica dei paesi europei più “ciclisticamente” meritevoli – ovvero che usino la bici per una percentuale maggiore di spostamenti:
- Olanda 26%;
- Danimarca 19%;
- Germania 10%;
- Austriaci 9%;
- Belgio 8% ;
- Svezia 7%;
- Francia 5%;
- Italia 4%.
L’Italia arriva ultima, ben staccata dalla vetta della classifica. E non c’è da sorprendersi, allora, se molte città – Milano è l’esempio lampante – stiano annegando nello smog.
Ciò detto, ci pare comunque fuorviante la maniera con cui vengono tratte certe conclusioni. Se è vero e fuori discussione che la riduzione del traffico su gomma sia diventata ormai un’impellente necessità, ci permettiamo di ri-sottolineare un dato: triplicando gli spostamenti urbani in bici, ci sarebbe una riduzione di CO2 del 5%. Cifra da non disprezzare, ma non assolutamente decisiva.
La verità è che gran parte della produzione di CO2 proviene dalle nostre industrie e, quindi, concentrarsi solo sul tema della mobilità urbana rischia di sviarci dal vero obiettivo: rendere il sistema economico in cui viviamo realmente sostenibile – oppure cambiarlo.
Ma mentre ci organizziamo a fare ciò, un giro in bici non sarebbe poi una cattiva idea, considerando anche la salita del prezzo di diesel e benzina a livelli quasi insostenibili.